Vertenza Dema Dar – Fim/Cisl: «Bicchiere mezzo pieno. Chiudere il percorso salvaguardando al massimo i livelli occupazionali»

Dichiarazione

del segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano

dell’operatore territoriale Brindisi Fim Cisl, Celestino Bruni

Vertenza Dema Dar: «Bicchiere mezzo pieno. Chiudere il percorso salvaguardando al massimo i livelli occupazionali».

Salvaguardare al massimo il futuro occupazionale dei lavoratori di Dema e Dar, realtà industriali fondamentali del tessuto economico produttivo di Brindisi.

È stato questo l’obiettivo della Fim Cisl, ieri pomeriggio a Roma, durante l’incontro al Mimit per avanzamento sulla vertenza del Gruppo Dema.

Durante la relazione iniziale, l’amministratore delegato del Gruppo, ha ripercorso tutte le tappe – da inizio concordato fino ad oggi – che hanno caratterizzato il cammino vertenziale.

L’omologa ottenuta prevedeva la cessione di Dar (87 risorse), la chiusura di Dema Brindisi (85 risorse) e un esubero di 123 risorse su Somma Campana e 54 su Cam Benevento. Condizione necessaria era il raggiungimento dell’equilibrio finanziario per il 2027/2028, motivo per il quale si è proceduto in continuità. In caso contrario, il commissario del tribunale avrebbe optato per la liquidazione dell’azienda.

Sono passati due anni dall’avvio del piano e tante condizioni a contorno sono cambiate. Ragion per cui è stato presentato un nuovo piano industriale, partendo dai risultati del 2024 e traguardando il punto fisso dell’equilibrio finanziario da raggiungere entro il 2028.

Lo stesso è stato approvato dal Fondo di proprietà e prevede: rinegoziazione dei prezzi verso i clienti; riduzione costi delle materie prime grazie all’adesione ai contratti quadro in essere da parte dei maggiori clienti; aumento della produttività ed efficienza.

In questo modo viene superata la chiusura di Dema Brindisi, che diventa centrale e, in prospettiva, sito di eccellenza in ambito delle lavorazioni a controllo numerico e la riduzione degli esuberi totali di gruppo, che si attestano intorno alle 120 unità tutti insistenti sui siti campani.

La Fim Taranto Brindisi ha manifestato apprezzamento per questo importante passo avanti sul versante Dema Brindisi, che manifesta la bontà di quanto sostenuto negli ultimi due anni e manifesta la responsabilità dei lavoratori che hanno continuato ad operare con professionalità nonostante la consapevolezza di essere in dismissione.

Per quanto attiene la Dar, invece, come Fim Cisl, nel corso dell’incontro, abbiamo chiesto chiarezza sullo stato di avanzamento del passaggio di proprietà ad Italsistemi e sul ruolo che avrà Ctm Avio che, un mese addietro, si è aggiudicata il capannone Aero Composite mediante asta giudiziaria.

«È stato necessario lamentare la mancanza di notizie relativamente al passaggio di proprietà che sembra aver avuto una battuta di arresto». Spiega l’operatore territoriale di Brindisi della Fim Cisl, Celestino Bruni. «Nel mese di agosto abbiamo esperito in sede regionale, presso il Sepac, l’esame congiunto previsto dall’art. 47 e assistito subito dopo i lavoratori nelle conciliazioni propedeutiche alla cessione e da quel momento non si sono più avute notizie. Ci era stato raccontato – aggiunge – che vi erano delle difformità edilizie minori in via di risoluzione a ritardare il rogito notarile, ma abbiamo l’impressione invece che i motivi di tale ritardo siano differenti. Ancora ad oggi non si è avuta autorizzazione al Change of Control da parte del cliente Strata. Le lavoratrici e i lavoratori meritano risposte e non si può pensare di continuare a vivere nell’incertezza più totale».

Maggiore chiarezza negli intenti rivendica il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano. «Il nostro sollecito ha fatto sì che venisse fuori la fumosità della questione, tanto che si è reso necessario programmare un incontro di approfondimento presso il Sepac della Regione Puglia a stretto giro, per chiarire la questione. Anche perché – spiega Tamburrano – a fine anno scadono gli ammortizzatori in essere e si rende necessario verificare se vi è ulteriore capienza a disposizione. Occorre fare chiarezza immediatamente ed individuare gli strumenti più opportuni per traghettare il passaggio ad Italsistemi o, in caso contrario, tracciare insieme al Gruppo Dema il percorso per mettere in sicurezza la Dar e i propri dipendenti. Siamo convinti che anche per questo stabilimento si possano individuare azioni per il proprio rilancio, ma tutto parte dai chiarimenti che auspichiamo arriveranno durante l’incontro in Regione Puglia. Usciamo da questo incontro con la consapevolezza che finalmente i lavoratori di Dema Brindisi intravedono uno spiraglio di luce, mentre – conclude – continueremo a vigilare sulla situazione Dar, affinché si possa giungere al più presto a una soluzione positiva anche su questo versante».

                                    Ufficio Stampa Fim Cisl

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