VERTENZA CBS-DAMARIN, AL “NO” DELL’AUTHORITY LA FIOM DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE

L’Autorità di sistema portuale dice “no” alla revoca dello sgombero delle aree dei cantieri Cbs-Damarin e, anzi, intima di effettuarlo immediatamente: “le operazioni dovranno essere completate nel termine perentorio di 90 giorni”. In più invita la Cbs s.r.l. a pagare le somme di concessione ancora dovute.

Alla notizia scoppia la rabbia dei lavoratori che sostenuti dalla  Fiom Cgil hanno dichiarato lo stato di agitazione con possibili iniziative incontrollate.

Delusione anche per la Cantieri navali dell’Adriatico, società napoletana subentrata per dare respiro alle due aziende e che nella riunione con la task force regionale di alcune settimane espresse la volontà di portare avanti un grande progetto entrando nel consorzio con Cbs Damarin, e proponendo alla Regione Puglia un piano industriale per il rilancio del cantiere, passando anche dall’istituzione di un corso di formazione per maestranze del settore cantieristico navale, in modo da recuperare posti di lavoro persi nel settore aerospaziale.

“Le due aziende si sono in particolare impegnate efficacemente per predisporre e presentare al tavolo della task force un piano industriale già corredato da importanti contratti nel frattempo acquisiti, anche con il tramite della CNA, con la conseguente assunzione di obblighi e sottoscrizione di garanzie estremamente onerose nei confronti dell’Autorità Portuale e del sindacato sulla continuità delle attività lavorative e  l’incremento delle stesse, prevedendo un aumento dell’attuale organico da 25 unità a 150 unità.  A tal fine sono già state selezionate 15 unità in attesa di poter procedere all’assunzione con l’accettazione del piano dall’Autorità Portuale e il suo concreto avvio” aveva spiegato solo ieri il presidente Di Primio, ricordano che le società e Cna si sono fatte carico di ingenti oneri potenziando strutture e attrezzature esistenti, necessarie per lo svolgimento delle attività previste dai contratti in corso, che prevedono il coinvolgimento di aziende leader nel settore navale presenti in Italia e nei mercati europei, già fornitori di Marina Mercantile, Marina Militare, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, oltre numerosi armatori privati come la Flotta D’Amico.

“Sento il dovere di sottolineare le disastrose conseguenze che potrebbero derivare qualora la controversia dovesse chiudersi in termini negativi per i lavoratori e la stessa economia del territorio brindisino” commentava Di Primio solo poche ore prima del responso di AdSpMam.

 

 

 

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