VERTENZA BASELL – FIM/CISL: SERVE UN INCONTRO TERRITORIALE PER IL RILANCIO DEL SISTEMA INDUSTRIALE DI BRINDISI

Vertenza Basell: «Serve un incontro territoriale per il rilancio del sistema
industriale di Brindisi».
«Il territorio di Brindisi non può permettersi la chiusura di ulteriori impianti produttivi».
È quanto evidenziato oggi al Prefetto vicario di Brindisi, dal segretario generale della Fim Cisl
Taranto Brindisi, Michele Tamburrano e dall’operatore territoriale Fim Cisl Gianluca Volpe,
convocati insieme alla Fit Cisl Taranto Brindisi, per discutere circa la delicata vertenza Basell
Poliolefine Italia.
La riunione richiesta dalla Fim Cisl, preoccupata dell’ormai imminente chiusura
dell’impianto P9T di Brindisi, sancita definitivamente dagli accordi tra azienda e i sindacati dei
chimici raggiunti dapprima in Confindustria Brindisi e successivamente ratificati in Arpal.
«Decisione aziendale che – ha aggiunto Tamburrano – sta provocando un effetto domino
coinvolgendo l’intero sistema delle piccole imprese metalmeccaniche, operanti nell’ambito del
Petrolchimico; di conseguenza altre decine di lavoratori, a breve, perderanno il posto di
lavoro».
Un clima di sconforto ben rappresentato dalla Fim Cisl al vice Prefetto Onofrio Vito
Padovano e ulteriormente dettagliato dal segretario Fit Cisl Pancrazio Nuzzo, per quanto
concerne il ramo della filiera dei trasporti.
«Abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare quanto prima un tavolo di confronto alla
presenza di CGIL-CISL-UIL, con le rispettive categorie dell’industria, e tutte le aziende
committenti presenti all’interno del Petrolchimico, non solo per analizzare quanto già accaduto,
ma nello stesso tempo – ha fatto sapere Tamburrano – per cercare di prevenire
opportunamente quanto potrebbe verificarsi a cascata nei prossimi anni».
Oltre ai 47 lavoratori dipendenti Basell, tra i metalmeccanici preoccupa il futuro di circa
60 lavoratori, il cui destino, già dal nuovo anno, potrebbe essere a serio rischio.
«Il nostro territorio – ha spiegato l’operatore Gianluca Volpe – non può e non deve vivere
di ammortizzatori sociali, serve un piano di rilancio, guidato da una giusta transizione verso
produzioni innovative».
In tal senso l’accordo del 10 novembre scorso, siglato a Brindisi all’Agenzia regionale per
le politiche attive del lavoro, tra la stessa Arpal, l’azienda Basell e le categorie sindacali dei
chimici con le Rsu, rispetto alla procedura di licenziamento collettivo dei 47 dipendenti,
prevede agevolazioni per i pensionamenti, incentivazioni all’esodo, sostegno e supporto verso
altra sede, contratto di espansione e riqualificazione professionale. Rimane, quindi, la volontà
di dismettere il sito produttivo. Scelta che inevitabilmente avrà forti ripercussioni sulla filiera
delle aziende metalmeccaniche dell’indotto.
«Continuando a risolvere i problemi con incentivi all’esodo o trasferimenti verso altre
sedi non si farà altro che impoverire un territorio che oltre a non cogliere nuove opportunità
continua a perdere l’esistente. Occorre adoperarsi – ha concluso Volpe – per mantenere in vita
gli impianti, migliorandoli e adeguandoli ai tempi».

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