Un’esperienza difficile come la malattia di un figlio che crea l’occasione per aiutare altri piccoli pazienti del Reparto di Oncoematologia del Policlinico di Bari. E’ la bella storia di speranza e di progetti che funzionano, progetti che affiancano le tradizionali cure mediche e che hanno come protagonisti dei bellissimi esemplari di cane. Megan e Vittorio, sono i protagonisti di questa storia iniziata da poco e che si spera possa fare da apripista per altri casi. Megan è una femmina di labrador di 5 anni che opportunamente educata, ha incontrato il paziente affetto da leucemia linfoblastica acuta e ha interagito con lui. L’iniziativa, come si diceva è solo la prima di una serie prevista dal progetto “Pet Care”. L’idea nasce dall’esperienza di un bambino che aveva due anni e mezzo quando si ammalò di leucemia. Dopo un mese di ricovero nel policlinico di Bari, tornò a casa sua a Carovigno durante la fase di consolidamento della terapia e lì al suo papà Teodoro Semeraro, addestratore cinofilo, venne l’idea di far giocare il piccolo con Ettore, il loro bull dog francese a cui il bimbo era molto legato. Dopo qualche giorno Teodoro si rese conto che suo figlio, nonostante ci fosse un vetro a separare lui e il cane, aveva riacquistato motivazione, sorriso e soprattutto aveva ripreso a gattonare, dopo quel mese di ricovero in cui era stato allettato e che aveva atrofizzato i muscoli delle gambe del bambino. Teodoro, amministratore della società Vir Labor di Carovigno, in provincia di Brindisi, che si occupa di formazione cinofila e di progetti di interventi assistiti con animali, propose all’Apleti (Associazione Pugliese per la Lotta alle Emopatie e Tumori dell’Infanzia), che dal 1980 segue nel reparto di oncoematologia pediatrica i piccoli pazienti oncologici e le loro famiglie durante tutto il percorso della malattia, un progetto di intervento assistito con gli animali, che dopo 3 anni è diventato realtà. Il progetto punta al miglioramento delle condizioni emotive, motivazionali e relazionali dei piccoli pazienti come avvenuto per il figlio di Teodoro che giocando con il loro cane è stato facilitato anche nei processi riabilitativi, perché mitigando i carichi dei problemi in essere, sono stati favoriti i percorsi compensativi di guarigione. Le idee di Teodoro Semeraro sono tante e sono rivolte anche alle scuole. In provincia di Brindisi alcuni istituti hanno accolto il progetto di conoscenza e avvicinamento al cane e i prossimi destinatari magari saranno anche gli studenti della città di Brindisi e magari i pazienti dell’Ospedale Perrino. L’INTERVISTA
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