Il futuro di Cerano è tornato al centro del dibattito pubblico. Non di certo per merito di Enel che su questa vicenda è riuscita a mantenere nel tempo una posizione tanto coerente quanto incettabile: silente dall’inizio della vertenza fino al suo (probabile) epilogo.
Quello di Enel è un atteggiamento francamente irrispettoso verso una città che ha ospitato per diversi decenni la Centrale Termoelettrica più grande d’Europa, una centrale alimentata a carbone, garantendo nel suo esercizio la stabilità della Rete Elettrica Nazionale e non solo. Ma tant’è: se Enel a Brindisi può agire in questo modo è perché non vi sono rappresentanti del territorio capaci di far sentire in modo deciso ed autorevole la voce della città e dei lavoratori.
L’atteggiamento di Enel, su Cerano, e quello di Eni-Versalis, sul futuro del Petrolchimico, sono radicalmente diversi in termini di comunicazione pubblica, relazioni sindacali, progettualità per il futuro in vista del superamento di tecnologie o fasi storiche. Se Eni-Versalis ha delineato chiaramente gli scenari per Brindisi, ha sottoscritto impegni per i lavoratori diretti e dell’indotto ed ha previsto investimenti con risorse proprie nella medesima area, Enel non ha mai avviato seri percorsi di dialogo, ha più volte cambiato le proiezioni sul futuro dell’area e soprattutto non intende in alcun modo essere presente a Cerano nel futuro.
Delle decine di proposte di investimento arrivate per l’area di Cerano nessuna è riconducibile ad Enel. Eppure il colosso dell’energia opera oramai in disparati e variegati campi e settori economici, molti dei quali di avanguardia e green, e potrebbe di certo candidarsi per investire ancora in una terra che ha abbondantemente calcato. Lo sottolineiamo ancora una volta: attribuiamo l’atteggiamento di Enel alla mancata autorevolezza dei rappresentanti politici locali. Comune, Provincia, Regione. Leggiamo interventi di rappresentanti politici brindisini sull’Industria di Brindisi e su Cerano solo oggi dopo anni di disinteresse e di ingiustificata assenza anche nelle occasioni in cui il Sindacalo li coinvolgeva direttamente…
Occorre rimanere cauti sul futuro di Cerano. Le proposte di investimento sono diverse e questo è un segnale incoraggiante. Tuttavia occorre verificare quanti di queste proposte saranno considerate fattibili tecnicamente e quante prenderanno il via in tempi rapidi tali da consentire una ordinata transizione alle centinaia di lavoratori diretti e dell’indotto attualmente impiegati nell’area di Cerano. Occorreranno in ogni caso con urgenza percorsi di riqualificazione e aggiornamento professionale: la Regione Puglia deve accelerare e coordinare con energia questo processo in capo alla propria competenza.
Per la UIL e la UILTEC di Brindisi il metodo necessario ad una positiva risoluzione della vertenza Enel-Cerano è quello indicato da tempo dal nostro Sindacato e che oggi è Legge dello Stato: l’Accordo di Programma per Brindisi. Subito la nomina del Commissario per Brindisi previsto dalla normativa approvata lo scorso dicembre. È necessario un unico punto di riferimento su possono convergere Istituzioni, investitori, Sindacati, lavoratori. La UIL e la UILTEC di Brindisi sollecita la convocazione a stretto giro del Tavolo nazionale presso il Ministero per un aggiornamento puntuale dello stato dell’arte.
Se l’atteggiamento di Enel e quello di diversi rappresentanti istituzionali è incommentabile rimane l’impegno di chi cerca di costruire faticosamente il tessuto di investimenti e lavoro che verrà. Il Sindacato è parte di questi ed ancora una volta invita quanti guardano al futuro produttivo di Cerano con fiducia di unire le forze e fare rete.
Il Coordinatore Provinciale Il Segretario Regionale Uiltec Puglia
UIL Brindisi e Coordinatore Uiltec di Brindisi
Fabrizio Caliolo Carlo Perrucci