Comunicato stampa del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Il dispositivo (Optune) in grado di allungare la vita dei pazienti affetti da glioblastoma, un aggressivo e raro tumore al cervello, è stato presentato oggi in Commissione dalla azienda produttrice Novocure.
Innanzitutto è stata mostrata una demo del dispositivo, che non risulta di particolare ingombro o incidente sulle migliori condizioni di vita dei pazienti, perché a parte la scatola di produzione del campo elettromagnetico si traduce in cerotti adesivi che permettono l’aderenza sul cranio di matrici con materiali moderni che fungono, detto per semplificazione, da elettrodi.
L’azienda produttrice ha posto in evidenza una serie di dati scientifici che dimostrerebbero l’utilità del dispositivo, in grado di aumentare la prognosi di vita di quasi 5 mesi (passando quindi da 15-16 mesi a 20-21 mesi), anche se ci sono casi che hanno fatto registrare una speranza di vita molto più ampia.
Nei prossimi giorni l’azienda produttrice fornirà tutti i dati citati e l’esperienza delle altre regioni italiane sull’acquisto del dispositivo a carico del servizio sanitario pubblico, così da sottoporre ai nostri clinici di riferimento la valutazione più approfondita, a partire da quelli in servizio presso l’IRCCS Giovanni Paolo II di Bari.
È chiaro che questa attività di verifica, meticolosa e rapida, risulta funzionale a comprendere se, sulla base di un protocollo terapeutico, sempre indispensabile in questo come in tutti i casi in cui si prescrive una terapia, l’assunzione degli oneri da parte della Regione risulti congrua, nel cui concetto sono ricondotte – ovviamente – anche questioni etico-morali, da gestire guardando al paziente e alla sua irripetibilità piuttosto che alla cassa.
Ciò lo specifico poiché il dispositivo ha un costo di 21 mila euro, oltre IVA, allo stato non ammesso nei Livelli Essenziali d’Assistenza e quindi non erogabile gratuitamente. Ma tutto questo non può rappresentare una limitazione, qualora i clinici dovessero concludere per la sua utilità e rispetto a ogni singolo caso concreto, sia perché l’azienda produttrice ha manifestato la disponibilità al dialogo con la Regione sulla questione prezzo e sia per l’esistenza di un ampio apparato normativo – e se non ci fosse abbiamo l’esperienza giusta per crearlo – in grado di superare le limitazioni incombenti sulla Puglia, in materia di extra LEA non finanziabili con il bilancio autonomo, perché la Puglia è in piano di rientro.
Nelle prossime settimane, dunque, riporteremo l’argomento in Commissione per ottenere indicazioni definitive sull’utilità terapeutica del dispositivo e sulla sua congruità economica.
E lo faremo in fretta, poiché va detto che, mentre noi approfondiamo, ci sono pazienti che lottano per la vita o per un po’ di vita in più da donare, attraverso la nostra attività, ai loro cari”