Il silenzio aziendale percepito in questi giorni nello stabilimento di Brindisi da spazio a
preoccupazioni tra i lavoratori.
Il vuoto di comunicazioni ufficiali per lo stabilimento Versalis di Brindisi, che segue la
presentazione del Piano Industriale dello scorso 24 ottobre, ha lasciato spazio al moltiplicarsi di
voci sinistre.
La scelta di chiudere la linea di produzione dell’olefine per un abbattimento delle emissioni di CO2
in Italia, insieme a quella di comprare, oltre confine, l’etilene con costi inferiori ma con emissioni
molto maggiori di CO2 e con controlli approssimativi, mostrano tutta l’incoerenza dell’operazione.
L’assenza, inoltre, di un preciso crono-programma del cosiddetto rilancio e questa ricerca
affannosa di notizie nei corridoi, stanno alimentando preoccupazioni legittime ed angoscianti che
rischiano di alterare il regolare e sereno svolgimento delle attività lavorative.
Le generiche rassicurazioni pervenute non forniscono alcun ragguaglio concreto alla realizzazione
di quanto esposto a Roma lo scorso 24 ottobre, l’impressione poco chiara che già in quella data
suscitò la illustrazione di Eni, evidentemente, trova oggi conferma nella mancanza di una data di
confronto, con il management di Versalis, sui dettagli dei programmi di investimento.
Dinanzi a tutto questo, come si deduce tra l’altro dal già proclamato stato di agitazione,
come RSU non possiamo accettare di apprendere esclusivamente dagli articoli di stampa la
strategia aziendale!
Quest’ultimi riportano un parere favorevole da parte delle Istituzioni Locali e Regionali, malgrado
ancora oggi ci siano delle informazioni frammentarie sulla reale attuazione del paventato
investimento.
Le iniziative intraprese dalle OO.SS. Nazionali e Territoriali, le interlocuzioni avute a più livelli e
l’attesa dei prossimi appuntamenti nazionali previsti per la fine di questo mese, lasciano questa
RSU in attesa di notizie confortanti che ristabiliscano ordine sulla tempistica, sulle modalità di
fermata e di messa in opera dei nuovi insediamenti.
La fabbrica di accumulatori statici e l’impianto di riciclo meccanico della plastica, oltre a non
ritenerli esaustivi, non crediamo si possano realizzare in un battibaleno, motivo per cui in assenza
di lavori attuativi evidenti, valutiamo perlomeno pericoloso, per la sopravvivenza del sito, iniziare a
procedere con azioni propedeutiche allo spegnimento degli impianti.
Facciamo nostro lo smarrimento e i timori dei lavoratori, intendiamo ribadirli al
management Versalis, attraverso un confronto franco e concreto, quanto mai necessario e
non più rinviabile.
La RSU Eni-Versalis di Brindisi