Il periodo migliore per osservare l’area protetta di Torre Guaceto in tutto il suo splendore è quello primaverile. I fiori sbocciano, i profumi della natura inondano l’aria, il cinguettio degli uccelli, il sole che tarda a tramontare. Riprendono vita tutti i piccoli gioielli di Torre Guaceto rimasti assopiti nella stagione invernale.
Un’escursione in Riserva in questo periodo da la possibilità di osservare moltissime specie vegetali in fiore.
Tra queste ce ne sono alcune di particolare bellezza e interesse, come il lino delle fate piumoso (Stipa austroitalica) e il raponzolo meridionale (Asyneuma limonifolium).
Il lino delle fate piumoso ha fiori dotati di lunghe reste piumose, che conferiscono alla pianta un aspetto curioso e fiabesco da cui deriva il nome. Si tratta di una graminacea endemica dell’Italia Centro-Meridionale, tutelata dalla direttiva comunitaria 92/43. Questa pianta ha anche una storia molto affascinante da raccontare.
Un tempo, infatti, le antiche comunità narravano di come le “fate” la raccogliessero ed utilizzassero a mo’ lino per produrre i vestiti argentati che poi avrebbero permesso loro di luccicare nella notte.
Il raponzolo meridionale, invece, è caratterizzato da fusti sottili, alti qualche decimetro, su cui si inseriscono i fiori che sono di un azzurro intenso. Questa è una rara campanulacea del Mediterraneo Nord-Orientale, in Italia è possibile osservarla solo in Puglia e Basilicata.
È una specie perenne, che rinnova annualmente le parti aeree.
Entrambe le piante si rinvengono nei prati della Riserva che anticamente sostenevano l’allevamento.
foto di Giuseppe Lanotte