Tavolo sulla chimica – Femca/Cisl: perché spegnere il cracking di Brindisi ad aprile? Perché non prevedere tempi più lunghi?

Ecco la nota della Femca/Cisl:

Svolto oggi a Roma presso il MIMIT il Tavolo tecnico per Brindisi, con la dirigenza ENI Versalis, le segreterie Nazionali e le segreterie Territoriali, per approfondire ed esplicitare al meglio il piano di trasformazione di ENI Versalis per Brindisi
Il piano di trasformazione di Versalis sarà articolato su tre pilastri:

  • ridimensionamento dei polimeri
  • sviluppo nuove piattaforme
  • sviluppo di nuove sinergie
    Viene confermata quindi la fermata dell’impianto di Craking per il mese di aprile 2025, mentre resta in marcia l’impianto di polietilene.
    Per quanto concerne il progetto di accumulatori stazionari, va considerato che l’Europa è molto indietro su questa tipologia di produzioni, pertanto il mercato appare particolarmente promettente.
    Fra le varie tipologie di accumulatori, ENI ha scelto di puntare su LFP (litio-ferro-fosfato), nonostante oggi in Europa prevalgano quelle con manganese ferro e cobalto
    Studi rivelano che le LFP risultino meno costose, siano più sicure e garantiscano una vita più lunga.
    La vera sfida si baserà sulla competitività, che potrà essere aumentata grazie al miglioramento del processo produttivo, alla ricerca e allo sviluppo di un sistema integrato di riciclo.
    Il partner di questo nuovo progetto (Seri Industrial) ha già un impianto pilota dove si sperimentano i processi.
    Il progetto di ENI sarà 8 volte superiore all’impianto esistente con 16Gw/ora di capacità.

Progetto:
Nel sito di Brindisi e’ previsto un impianto di materia attiva, produzione e riciclo.
Le aree sono già state individuate e risultano libere e sgombre da infrastrutture, servite da tutte le utilities, di una superficie complessiva pari 15 ettari.
Nei prossimi mesi è programmata la costituzione della nuova società (joint venture), mentre l’avvio della produzione è previsto per la fine del 2028.

Come Femca CISL abbiamo focalizzato il nostro intervento su una questione che riguarda anche il confronto con lo stabilimento di Priolo; se su Priolo si deve aspettare di dismettere l’impianto di cracking per poi costruire la bioraffineria, a Brindisi le aree sono differenti ed è proprio in virtù di questo che ci chiediamo: perché non dare a Brindisi una marcia più lunga rispetto alla data del prossimo aprile ed intanto partire col nuovo progetto?
Risulta inoltre esserci un problema di sistema delle altre aziende, che invece con un periodo più prolungato di marcia si potrebbe superare, fornendo maggiore tempo per l’adeguamento degli assetti futuri di tutto lo stabilimento.
Il Ministero e la Regione, dal canto loro hanno rilanciato la nostra proposta di valutare su l’allungare la marcia del Craking almeno per il periodo sufficiente per un più armonioso avvio del nuovo investimento.

Risposta Eni Versalis:
È chiaro che per avviare un progetto di questo tipo ci siano interferenze, le gravi perdite spingono ENI ad andare contro l’attuale fase di mercato. Una fase di conservazione a lungo termine non è tecnicamente possibile. Oggi si sta producendo in perdita.
L’incontro si è concluso con l’impegno di una riconvocazione del tavolo in tempi brevi, che preveda anche la presenza del management del partner Seri Industrial.

Questa, invece, la nota della segreteria nazionale della Femca/Cisl:

PIANO VERSALIS BRINDISI, FEMCA CISL: “ENI AVVI LE ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE DELLA
GIGAFACTORY NELLE AREE DISPONIBILI DEL SITO, INDIPENDENTEMENTE DALLA CHIUSURA
DEL CRACKING. GARANZIE SULLA CONTINUITÀ LAVORATIVA ANCHE DELL’INDOTTO”
Roma, 9 gennaio 2025 – “Eni avvii le attività di costruzione della gigafactory per la produzione di
batterie, nelle aree già disponibili del sito di Brindisi, indipendentemente dalla chiusura del
cracking. Chiediamo inoltre che venga garantita la continuità lavorativa, non solo per i dipendenti
di Versalis, ma anche per tutto l’indotto del petrolchimico”. Questa la posizione della Femca Cisl,
espressa dal Segretario Nazionale Sebastiano Tripoli, al termine del Tavolo tecnico svoltosi oggi al
Mimit, dedicato alle sorti del polo industriale pugliese.
Nel corso della riunione, Eni ha confermato la fermata dell’impianto entro aprile 2025, con il solo
mantenimento in marcia della linea del polietilene. Rispetto al progetto degli accumulatori, il
cronoprogramma dovrebbe prevedere, per i prossimi mesi, la costituzione di una joint venture con
un partner già individuato. Il Mimit ha ribadito che l’intero processo andrà inserito in un accordo
di programma che garantisca il ruolo e l’impegno di tutte le parti in causa.
“Abbiamo bisogno di certezze – ha concluso Tripoli – sulle tempistiche e i dettagli del progetto, ma
anche su come accompagnamo questa transizione. Mai andrà dimenticato che a Brindisi si parla di
un sistema di aziende interconnesse. Siamo lieti di sentir parlare di nuovi posti di lavoro, ma
intanto dobbiamo garantire che non ne vada perduto neppure uno”.

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