TAP – EMILIANO TENTA DI SVENDERE BRINDISI. ANCORA UNA VOLTA…

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ci riprova a colpire la città di Brindisi. Lo fa periodicamente, in maniera scientifica, a dispetto delle cose che ha sempre detto in pubblico. E cioè che per lui Brindisi è la sua seconda casa. Una casa che l’ex PM vuole distruggere con colpi mirati. Uno di questi riguarda l’approdo della TAP. La multinazionale, come è noto, ha già deciso da tempo di impiantare il cantiere nel basso Salento, ma Emiliano insiste nel dire che il Governo deve bloccare tutte le autorizzazioni per trasferire l’approdo a Brindisi! Una scelta folle, non fosse altro che il destino di TAP è già deciso da tempo, sulla base di un lungo iter autorizzativo. Ma ciò che fa più male è il fatto che Emiliano se ne “fotte” della reale volontà dei brindisini, visto che esiste una decisione unanime del Consiglio Comunale, durante il mandato amministrativo del sindaco Consales, con cui si dice “NO”, senza se e senza ma, all’approdo a Brindisi del gasdotto. E fu proprio lo stesso ex primo cittadino a rappresentare la volontà dei brindisini in ogni sede. Disse “NO” durante una audizione della apposita commissione della Regione Puglia, disse “NO” all’assessore regionale competente in quel momento e disse “NO” in sede di conferenza di servizi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Oggi Emiliano vuole approfittarne del vuoto politico-amministrativo della città di Brindisi per imporre questa scelta al Governo, ma non ci riuscirà. Ed i brindisini hanno già cominciato a reagire. Lo si vede dai commenti sui social ed anche da una iniziativa promossa dall’Associazione “Cambio di rotta” di Gianluca Quarta che invita i cittadini a scendere in piazza sabato 23 per manifestare proprio contro le scelte e le imposizioni di Emiliano.

Ma la TAP non è l’unico sfregio che Emiliano vuole fare a Brindisi. E’ di settimane fa la nostra battaglia contro le scelte di Emiliano e del suo assessore regionale Mazzarano, relativa alla possibile apertura dell’aeroporto di Grottaglie. Il che determinerebbe gravissime conseguenze per l’aeroporto di Brindisi. E poi bisognerebbe chiedere agli ex lavoratori dell’impianto di CDR di Brindisi cosa ne pensano delle promesse fatte da lungo tempo da Emiliano circa un revamping dell’impianto, con la conseguente riapertura. Il tutto, con risorse regionali che legittimamente spettano a Brindisi. E che dire, poi, per il disegno dai contorni assai poco chiari che si sta realizzando intorno ai progetti di investimento della A2A? In quel sito la città, attraverso un deliberato di consiglio comunale, ha deciso sin dai tempi di Mennitti che devono tornarci attività portuali dopo un accorto intervento di bonfiica. Ma sono in tanti a far finta di aver dimenticato. E potremmo andare avanti con il mancato finanziamento alle iniziative culturali (con in testa il Teatro Verdi) promosse a Brindisi, con le risorse ridottissime riservate a Brindisi nei piani di investimento regionali (anche quando si utilizzano risorse statali o comunitarie). Potremmo andare avanti per molto ancora, ma forse è inutile. Perché i brindisini hanno capito di che stiamo parlando. Ovviamente questi sfregi alla città avvengono nel silenzio assordante del PD. Basterebbe uno scatto di orgoglio di questo partito per ricordare ad Emiliano che in consiglio quell’ordine del giorno contro la TAP lo firmarono anche i sei consiglieri del PD e che è una scelta che non si discute. Occorrerebbe coraggio. Già….coraggio, anche se chi lo ha avuto ha pagato di persona.

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