Cinque dipendenti dell’unità di business della centrale di Cerano, un dirigente e l’imprenditore che denunciò un giro di mazzette in cambio di appalti e di stati di avanzamento dei lavori. Per tutti il sostituto procuratore Francesco Carluccio ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza davanti al giudice delle udienze prelimnari Giuseppe Biondi è stata fissata per il prossimo 6 dicembre.
Le persone coinvolte sono l’imprenditore di Monteroni Giuseppe Luigi Palma (difeso dagli avvocati Francesca Conte e Paolo Pasquale Spalluto), i dipendenti Enel Domenico Iaboni (avvocati Stefano Maranella e Giulia iaboni), Carlo de Punzio (avvocati Giovanni Brigante e Claudio Ruggiero), Fabiano Attanasio (avvocati Massimo manfreda e Francesco Silvestre), Vito Gloria (avvocato Gianvito Lillo) e Nicola Tamburrano (avvocati Pasquale Angelini e Barbara Longo). Chesto il rinvio a giudizio anche per il dirigente Enel Fausto Bassi (avvocato Michele La Forgia), mentre esce dall’inchiesta l’altro dirigente Fabio de Filippo.
L’Enel Produzione Spa viene considerata parte offesa e quindi potrà costituirsi parte civile. Inizialmente l’accusa era rappresentata anche dal pm Milto De Nozza che adesso, come è noto, è stato trasferito a Lecce.
Iaboni, De Punzio, Attanasio, Gloria e Tamburrano furono arrestati.