La vicenda legata alla morte della giornalista Patrizia Nettis, avvenuta il 29 giugno dello scorso anno a Fasano, potrebbe continuare a fare notizia anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Nessuno si accontenta più, infatti, della tesi iniziale secondo la quale la professionista si sarebbe suicidata. Ci sono elementi a sufficienza, infatti, per stabilire che quantomeno qualcuno potrebbe averla spinta a ricorrere a questo gesto estremo ed è il motivo per cui la vicenda è oggetto di un apposito fascicolo aperto presso la Procura della Repubblica di Brindisi.
Una inchiesta che al momento vede come unico indagato un imprenditore del posto il quale con la 41enne di Gioia del Colle avrebbe avuto una relazione sentimentale, cioè la stessa cosa che vedrebbe interessato un personaggio politico fasanese. I due uomini, infatti, proprio la sera del suicidio si sarebbero scambiati circa 400 messaggi whatsapp ed al momento non è noto quanti altri messaggi sono stati inviati alla giornalista, visto che i periti non sono ancora riusciti a recuperare tracce della memoria del suo telefonino.
Proprio a Fasano, però, nonostante la calma apparente che si respira, sono in tanti a chiedere che si giunga a chiarire cosa è realmente accaduto quella notte. C’è stato addirittura chi ha proposto che sull’accaduto si svolga una seduta di consiglio comunale, ma è chiaro che è assai difficile che la politica decida di sostituirsi in qualche modo alla magistratura e quindi al momento non esiste alcuna richiesta ufficiale pervenuta a Palazzo di Città.
Più facile immaginare, invece, che qualcuno si renda artefice di una fiaccolata per le vie della città, finalizzata a non far spegnere i fari su una vicenda che merita di essere chiarita in ogni suo dettaglio.