Si è rivelato un successo l’evento “La notte della Legalità” messo in piedi dagli studenti e dal corpo docente del Liceo Scientifico “Leonardo Leo” di San Vito dei Normanni. L’iniziativa, con la collaborazione della locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, si è svolta lunedì scorso e ha visto la partecipazione a una conferenza del Generale dei Carabinieri, Angiolo Pellegrini, già comandante della sezione anticrimine di Palermo dal 1981 al 1985, uomo di fiducia del pool antimafia e protagonista delle più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra, sopravvissuto alle stragi che insanguinarono in quegli anni la Sicilia e autore del libro “Noi gli uomini di Falcone”. Folto il pubblico presente, con in prima fila il Sindaco, Domenico Conte, la dirigente scolastica, prof. Carmen Taurino, il presidente dell’Associazione Carabinieri, Maresciallo Nicola Ruggiero, il comandante della Stazione dei carabinieri di San Vito dei Normanni e della Tenenza della Finanza di Ostuni. Nel corso del suo vero e proprio monologo il generale Pellegrini ha invitato gli studenti e tutti i presenti a “essere liberi. Solo quando si è liberi si può agire, si può chiedere e si può protestare; quando non si è liberi siamo ricattabili. Chi si lega a qualcuno, diventa schiavo di quel qualcuno. Quando si chiedono favori si diventa schiavi perché, in futuro, aspettiamoci che quella persona verrà a bussare alla nostra porta e chiedere la restituzione di quel favore. E non si può dire di no! I giovani devono avere la certezza di poter pretendere che i lori diritti siano rispettati”. Naturalmente non sono mancati i riferimenti alle vittime della mafia, come, tra gli altri, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Le vittime della mafia e del terrorismo sono un esempio per tutti, soprattutto per i giovani. Dobbiamo chiederci perché queste persone, pur sapendo che avrebbero potuto perdere la vita, come è stato, hanno continuato a lavorare, convinti che potevano fare qualcosa di buono per le Istituzioni. Ecco l’importanza che i ragazzi conoscano il sacrificio di questi eroi, morti per dare, proprio ai giovani, un’Italia migliore”. La conversazione è stata intervallata da momenti di recitazione e spettacolo (il coro delle Benemerite dell’Associazione Carabinieri ha aperto la serata con l’inno di Mameli), mentre per tutta la serata l’istituto ha aperto i propri laboratori ai visitatori dove il comune denominatore è stata “la legalità”. San Vito dei Normanni ha una storia alle spalle proprio nella lotta all’illegalità. Nacque qui la prima associazione antiracket della provincia. “Proprio in quegli anni – ha dichiarato il Sindaco, Domenico Conte – negli anni ‘90, è avvenuto ciò che ad altre latitudini già avveniva ed era consolidato, ovvero la ribellione all’invadenza della criminalità organizzata nella vita sociale, nella vita dei cittadini. E’ stato un periodo tragico della storia di San Vito dei Normanni, un paese che con l’aiuto di tutte le Istituzioni, delle forze dell’ordine, della magistratura e della scuola ha fatto fronte unico per manifestare il proprio dissenso, la loro contrarietà a tutto ciò che era illegale. E alla fine la battaglia l’ha vinta e ancora oggi gode di quell’esperienza positiva in cui hanno primeggiato i veri valori della legalità”. La dirigente scolastica del Liceo “Marzolla-Leo-Durano”, professoressa Carmen Taurino, ha sottolineato che “ogni azione dei nostri ragazzi deve essere ispirata alla legalità e perché questo possa accadere è importante che loro riflettano sul valore e sul significato di questa parola, a volte un po’ inflazionata, assume nei gesti quotidiani. Credo che la presenza del Generale Pellegrini abbia dato quello “scossone” di legalità che serve per smuovere le coscienze. E stata un’esperienza che non ha uguali per i nostri ragazzi, soprattutto perché loro non l’hanno vissuta in prima persona e, quindi, hanno avuto la possibilità di riviverla attraverso le parole di chi ha combattuto sul campo la battaglia contro la mafia senza mai arrendersi”. L’evento “La notte della Legalità”, coordinato dalla professoressa Brigida Scarafile, è solo una delle punte di diamante delle attività che gli studenti del Liceo “Marzolla-Leo-Durano” svolgono durante tutto l’anno e sono l’occasione per mostrare la didattica che viene insegnata a scuola, una didattica incentrata sulle competenze, sul metodo collaborativo e sulla partecipazione attiva dei ragazzi. Numerosi i laboratori che si sono svolti nel corso della serata: le performances degli studenti sono state apprezzate dai numerosi ospiti e hanno offerto diversi spunti di informazione e di riflessione: dalla “sindrome di Medea” al vitriolage, al fenomeno delle baby gang. Aperti e affollati la palestra e i laboratori di Fisica, Scienze e Matematica dove gli studenti del Liceo “Leonardo Leo” hanno confermato le loro attitudini e le loro competenze col tutoring dei docenti. E se è vero che, a causa dei grandi e continui cambiamenti strutturali, organizzativi e tecnologici, quanto si impara è soggetto a variazioni rapide e radicali, il modello finlandese adottato dal “Leonardo Leo” di San Vito dei Normanni favorisce l’essere flessibili di mente, adattivi, creativi, ma soprattutto favorisce il connubio tra scienza e humanitas e, a proposito di legalità, tra scienza e cittadinanza.
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