“Lo ”Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla mortalità e morbosità della popolazione Brindisi e nei comuni limitrofi” di recente pubblicazione ha finalmente posto all’attenzione della comunità brindisina e dei comuni della provincia interessati (comuni di Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Mesagne, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torchiarolo) quale sia stato e sia l’impatto sulla salute dei cittadini derivanti dagli insediamenti industriali posti sul territorio del capoluogo ed in particolare i livelli di esposizione dall’anno 1997 sino al 2014” lo dichiara il segretario generale della Cgil, Antonio Macchia.
“E’ un dato importante – prosegue la nota – l’aver riconosciuto che i dati di mortalità dei residenti nell’area, derivanti da patologie connesse alla esposizione agli inquinanti atmosferici, rispetto ad una fase iniziale, si siano certamente ridotti, ma nello stesso documento si sottolinea la necessità di “proseguire la sorveglianza epidemiologica, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo territorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali”.
A tal proposito occorre sottolineare – aggiunge – che lo studio ha riguardato solo tre tipologie di inquinanti (PM 10 ed SO2 dalle centrali termoelettriche e le SOV derivanti dall’area dell’ex petrolchimico) tenendo di fatto fuori dallo stesso tutti gli altri insediamenti industriali presenti sul territorio ed una ampia platea di inquinanti, ivi compreso il territorio delle discariche posta al confine tra Brindisi e San vito dei Normanni.
E’ certamente un importante elemento di partenza ed altrettanto bene ha fatto il Commissario Straordinario del Comune di Brindisi a convocare il 19 luglio scorso un incontro con i rappresentati istituzionali degli Enti locali interessati e degli Enti che hanno partecipato alla redazione dello studio (Ares, Asl, e Arpa), registrando nella circostanza purtroppo la mancata presenza di Sindaci fortemente interessati e coinvolti allo studio ed alle ricadute sui propri amministrati.
Tuttavia – commenta Macchia – si ritiene in questa fase evidenziare che l’analisi e lo studio della presenza industriale sul territorio e le ricadute sulla salute e sulla economia del territorio non possano essere valutate dagli Enti interessati, in maniera disgiunta escludendo dal confronto proprio le aziende insediate; da un confronto ampio ed articolato tra tutte le parti interessate, nel rispetto dei rispettivi ruoli, deve scaturire una politica territoriale che riesca a coniugare il valore della salute con il rispetto dell’ambiente e l’adozione di investimenti per migliorare le tecnologie di abbattimento degli inquinanti, l’avvio delle azioni di bonifica del territorio per il quale tanti stanziamenti economici sono già disponibili. Tale circostanza passa necessariamente attraverso una azione concertativa, coerente con la legge regionale n. 21/2012 ed il rispettivo regolamento, nel valutare il danno sanitario in fase di rinnovo delle autorizzazioni ambientali, il miglioramento e la implementazione delle reti di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico anche verso altri inquinanti, dell’inquinamento delle acque e del suolo, affinchè dai dati conosciuti in tempo reale si possano adottare tutti gli interventi necessari”.
Per questo la Cgil ha chiesto al Commissario Straordinario la riconvocazione di un apposito incontro anche con le aziende, le associazioni sindacali con l’obiettivo di costituire un tavolo tecnico- scientifico paritetico permanente, certi che la salute dei cittadini, lo sviluppo del territorio economico e sociale siano un patrimonio di tutti.