Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Antonio Licchello, segretario Uil Brindisi.
La nostra città occupa, secondo uno studio del CNR pubblicato dal quotidiano “Sole 24 Ore” il 25 marzo scorso, l’undicesimo posto nella graduatoria nazionale delle città capoluogo di provincia per la qualità e lo stile di vita. Una notizia, a dire poco inattesa, che smentisce il luogo comune e, per molti la convinzione, di una città invivibile dal punto di vista ambientale.
La UIL di Brindisi sottolinea il dato, da tempo sostenuto, che non tutti i problemi di cui soffre la nostra città possono essere addebitati all’inquinamento causato dall’industria che sporca e contamina, attenti come siamo sempre stati a evidenziare l’impegno delle aziende ad investire nella sicurezza, rispettando l’ambiente e la salute dei cittadini. Piuttosto abbiamo sempre denunciato la politica del NO! anche delle Istituzioni locali, compresa quella attuale, che hanno condannato ed impedito negli anni l’idea e la pratica dello sviluppo sostenibile in un territorio che, al contrario, doveva essere mantenuta ed incoraggiata. Il degrado in cui versa oggi è la dimostrazione di quanto affermiamo. Ed allora registriamo l’attenzione della politica, nazionale e regionale, verso altri territori della nostra regione, come quello di Melendugno in cui si riconoscono risorse e disponibilità strutturali a fronte di richieste e proteste legittime, mentre da anni a Brindisi abbiamo protestato e proposto soluzioni, senza avere il doveroso tornaconto da parte di nessuno. La politica e le amministrazioni che si sono succedute da molti anni si svegliano solo quando c’è da difendere il circoscritto orticello della politica locale, litigando e rimbeccandosi colpe e responsabilità che sono sempre di “quelli che li hanno preceduti”. Mentre continuano a restare nei cassetti i progetti delle bonifiche, degli investimenti con risorse già a disposizione da parte dell’ENI, quelli della Edison, delle Zone Economiche Speciali, nonostante la dichiarata e pronta disponibilità ad investire da parte dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, e tante altre proposte di investimento da parte di aziende private in tutti i comparti produttivi. Non sono invenzioni dell’ultima ora. Siamo convinti che il sistema privato è in grado di ridare linfa economica al territorio, non solo per rimpinguare le casse degli Enti locali ma, soprattutto. ridare sostanza e forza all’occupazione. Non possono essere sempre i soliti a pagare i disavanzi economici procurati dall’allegra finanza della politica locale! La UIL di Brindisi chiede agli amministratori di essere più attenti e concentrati ai reali bisogni della nostra comunità che sono quelli che riguardano i temi dello sviluppo e dell’occupazione. Gli orticelli sono belli e facili da portare avanti, ma proprio perché circoscritti e, quindi, limitati non risolvono i problemi di tutta la collettività.
Antonio Licchello