Si avvia a conclusione in questi giorni, l’interessante progetto “Parliamo di convivenza civile” condotto dall’Associazione Sociologia in progress che ha avuto come destinatari i ragazzi dei trienni delle scuole superiori di secondo grado e i detenuti della casa circondariale di Brindisi. La responsbaile del progetto, la doot.ssa Maria Nimis, ha voluto creare un ponte tra due realtà diverse con molti elementi in comune. Si tratta infatti di due comunità dove esistono regole di convivenza civile da rispettare. Si è promosso in questi contesti, il valore della legalità partendo dai diritti e doveri degli studenti e dei detenuti in relazione ai rispettivi ambienti, discutendo del regolamento scolastico e penitenziario. Dal confronto tra i due sistemi di regole si è giunti ad individuarne gli elementi comuni e a delineare le regole basilari su cui si fonda la convivenza sociale e civile. Il lavoro si è sviluppato con momenti di teoria mirati a comprendere gli ordinamenti scolastico e carcerario e le basi degli stessi e una parte pratica durante la quale le due comunità, scolari e detenuti, si sono incontrati e confrontati. Al progetto hanno aderito quattro istituti scolastici brindisini: l’IPSIA “Ferraris”, l’Istituto tecnico industriale “Majorana”, l’istituto Professionale “De Marco” e il liceo delle scienze umane e linguistico “Palumbo”. Un progetto con un obiettivo importante: l’aumento della consapevolezza della necessità di regole e norme sia nella scuola quale luogo in cui per la prima volta ci si confronta con gli altri e si formano i cittadini del futuro, sia negli istituti di pena dove grazie ad una rieducazione civile i detenuti possono prepararsi in modo più adeguato al reinserimento sociale. Sabato 18 febbraio la prima delle quattro giornate conclusive all’interno della casa penitanziaria con gli studenti del Majorana.