Stanno colpendo a morte Brindisi, ma nessuno reagisce…

Quando la Sanofi annunciò l’intenzione di trasferire lo stabilimento brindisino al gruppo EuroApi fummo tra coloro che espressero forti perplessità. Le stesse, a dire il vero, che poi abbiamo sentito dire “sottobanco” a più di qualche politico o rappresentante sindacale. C’era il forte sospetto, già da quel momento, che il passaggio da una grande realtà come Sanofi ad una di gran lunga meno importante come EuroApi avrebbe rappresentato un rischio concreto di “anticamera della morte”. E la nota ufficiale emessa in queste ore dallo stesso gruppo ne costituisce una conferma. EuroApi, infatti, annuncia ufficialmente di voler concentrare i suoi sforzi su “segmenti ad alto valore”. Da qui la volontà di “esplorare la possibilità di cedere i siti di Haverhill (Regno Unito) e Brindisi”.

Nella nostra tanto amata Brindisi, insomma, sta per ripetersi il dramma che nella chimica si verificò molti anni fa con la Dow Chemical e con la EVC. Cessione di impianti a gruppi che poi avrebbero traghettato le attività verso la chiusura.

La cosa drammatica è che questa situazione era ben chiara e che tutti – dico tutti – sono rimasti colpevolmente in silenzio in questa sorta di “tiriamo a campare”, come se la notizia della volontà di chiudere bottega non dovesse mai arrivare. Nessuno si è preoccupato di questo nuovo colpo all’assetto industriale di Brindisi e soprattutto nessuno ha considerato il dramma di decine di famiglie che rischiano di ritrovarsi senza reddito.

E Brindisi, purtroppo, continua ad essere colpita a morte senza avere neanche un fodero di sciabola con cui difendersi…

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