Il weekend appena trascorso ha regalato a Brindisi un’occasione unica nel suo genere, mai organizzata prima d’ora. Da venerdì a domenica, in piazza Vittoria, ha stazionato il motorhome dell’Associazione Italiana di oncologia medica che ha ospitato, di volta in volta medici del reparto di Oncologia dell’Ospedale Perrino, con in testa il Direttore Prof. Saverio Cinieri, pronti a fornire consigli ma anche a chiarire dubbi e a rispondere alle domande di chi ha voluto approfittare dell’occasione. Nonostante il tema non fosse proprio leggero, sono stati tre giorni anche di incontri, strette di mano, sorrisi, selfie tra chi ha animato il motorhome, medici, volontari di associazioni, vip, sportivi, personaggi. Al motorhome di AIOM hano fatto visita infatti, sportivi del calibro di Flavia Pennetta, raggiante e sorridente e prossima neomamma, Carlo Molfetta taekwondoka olimpico, e poi ancora giocatori della Virtus Francavilla Calcio e della New Basket Brindisi e poi il finale col botto ieri pomeriggio, con Albano che ha attirato curiosi e fans. Ieri mattina l’evento che ha attirato tanti brindisini e che probabilmente diventerà un appuntamento annuale. Tanta gente, donne soprattutto, ha sfilato con la maglietta con lo slogan scelto dalle volontarie dell’associazione “Cuore di donna”, organizzatrici del serpentone rosa partito con il via della Sindaca Angela Carluccio. Al termine il suggestivo lancio dei palloncini rosa che hanno colorato il cielo grigio della mattinata. All’evento AIOM hanno partecipato anche il Presidente del Coni Nicola Cainazzo, presente anche alla camminata in rosa, gli assessori Greco e Romanelli, consiglieri comunali e, ieri pomeriggio, in concomitanza alla visita di Albano, anche il Direttore Generale della Asl Brindisi Dott. Giuseppe Pasqualone. Soddisfazione da parte del Prof. Cinieri che, nella sua veste di tesoriere nazionale, ha voluto fortemente la presenza di AIOM a Brindisi, ma anche degli stessi responsabili dell’associazione che hanno elogiato la partecipazione attiva da parte dei cittadini, dei medici e dei volontari. Un’esperienza da ripetere e riproporre cavalcando l’onda dell’entusiasmo espresso da tutti coloro i quali sono intervenuti. In fondo il messaggio che prevenire è meglio che curare, può essere veicolato partendo proprio dalla piazza e dal semplice passaparola.