Solazzo (Adiconsum) – A Brindisi più tasse e meno consumi per una economia già in sofferenza

di Gianfranco SolazzoPresidente Adiconsum Taranto Brindisi

Cala il livello di fiducia dei consumatori, aumenta il rischio di povertà in particolar modo nelle province pugliesi, i redditi di lavoratrici, lavoratori,  pensionate e pensionati non reggono il peso dell’inflazione: è il quadro emerso dai recenti dati Istat che lanciano l’allarme sulla tenuta dei bilanci  di famiglie e imprese.

A Brindisi si è nel pieno di una crisi industriale e ciò sta comportando il forte impegno di tutti per traghettare l’intero sistema produttivo verso assetti nuovi, sostenibili e con certezze occupazionali.

E’ un fatto, però, che anche qui l’insicurezza stia incidendo sulla fiducia dei consumatori, determinando minore propensione ai consumi.

Basterebbe soffermarsi presso le casse di qualsiasi supermercato e notare quanti verificano con attenzione la possibilità di acquistare prodotti in promozione per spendere meno o sono pronti a privarsi di qualcosa se i pochi euro a disposizione non coprono il proprio carrello di spesa.

Talvolta tali criticità sono denunciate anche da chi un lavoro ce l’ha  ma si tratta di un lavoro povero, oppure da quanti hanno subito la sostituzione di uno stipendio dignitoso  con un sostegno economico temporaneo, ovvero con un ammortizzatore sociale, che rende ancora più fragile la situazione economica di intere famiglie.

Di fronte ad un tale quadro economico e sociale anche le amministrazioni pubbliche locali dovrebbero  fare la propria parte e  sensibilizzarsi maggiormente.

In difetto di politiche sociali e di sostegno adeguate che possano concretamente alleviare le fragilità economiche della parte più debole della popolazione,  non è tollerabile l’aumento della tassazione locale, come si paventa a Brindisi per la Tari.

L’insipienza di una politica che per decenni ha protratto la gestione dei rifiuti senza una visione industriale, pensando  di fare affidamento in emergenza alle sole discariche  e non invece programmando la chiusura del ciclo dei rifiuti,   non può ricadere, come sempre, sulle tasche dei contribuenti.

Tale miopia o incapacità di traguardare una oculata gestione dei rifiuti,   posticipando continuamente la soluzione del problema, ha caratterizzato la politica  ai vari livelli istituzionali territoriali e regionali, senza distinzione di parti o di colori politici.

La criticità  della questione rifiuti è comune a buona parte del Mezzogiorno ed in Puglia il malaffare su tale questione più volte è emerso dalle cronache ed è attenzionato dalle forze dell’ordine e dagli organi giudiziari.

Orbene, sul punto sentiamo di fare un appello alle istituzioni coinvolte.

Ci si fermi con i continui e costanti interventi tesi all’aumento della tassazione dei tributi locali e ci si concentri sul fornire soluzioni risolutive, coinvolgendo esperienze ed esperti sul trattamento dei rifiuti.

Possibilmente guardando alle buone pratiche di  altre amministrazioni locali che, da decenni, danno ben altre risposte alle loro comunità.

Diversamente, anche tale ulteriore emergenza, ambientale, economica e sociale si rischia di consegnarla alle prossime generazioni.

Pertanto, disapproviamo ulteriori aumenti di tasse che possono ulteriormente gravare su famiglie e consumi, ricordando che quando calano i consumi si indebolisce l’economia di un territorio e quello di Brindisi già mostra segnali di sofferenza con la chiusura di molti negozi storici e di vicinato.

Vanno percorse tutte le strade possibili, al fine di  sostenere e non di gravare economicamente i consumi, considerando che un’altra mannaia sta per calare sugli stessi: i dazi dell’America di Trump. 

                                                                                 Gianfranco Solazzo

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