Un giorno qualche governante degli anni passati dovrà pur spiegare ai cittadini italiani perché lo Stato che combatte con vigore la criminalità all’esterno delle carceri, ha lasciato che pericolosi delinquenti potessero continuare a fare affari e dirigere i loro traffici all’interno dei penitenziari(c’entra qualcosa il patto Stato/mafia che avendo fallito il tentativo di abolire il 41 bis, ha lasciato mano libera soprattutto a pericolosi boss dell’alta sicurezza?).
Eppure lo sapevano da anni che la situazione diventava sempre più grave, poiché dai soliti mezzi utilizzati per far entrare materiale proibito all’interno delle carceri (pacchi, colloqui familiari, qualche poliziotto infedele) i detenuti iniziavano ad utilizzare i droni che, con meno pericoli e più celerità consegnavano a domicilio(droga e telefonini).
Negli anni passati il sequestro di telefonini nelle carceri pugliesi era di qualche decina di unità , mentre solo nel 2024 sarebbero stati sequestrati più di 500 apparecchi telefonici nonchè importanti quantitativi di droga in tutti i penitenziari a partire da Lecce a Foggia, da Bari a Taranto, da Trani a Brindisi ecc.ecc. grazie all’incessante lavoro della polizia penitenziaria e del suo NIR(nucleo investigativo regionale), che ci dimostra che la guerra si può vincere
A completare l’opera la “vigilanza dinamica” che ha trasformato nel 2013 le carceri in piazze di spaccio di droga e vendita di telefonini.
Ormai si parte da qualche centinaia di euro per i micro telefonini, alle migliaia di euro per gli smartphone che consentoirebbero ai boss anche di guardare in diretta le azioni delittuose commesse dai loro affiliati.
Anche la droga si vende bene e serve anche per costringere i tossicodipendenti che, per avere qualche dose, sono pronti a porre in essere azioni delittuose , anche ad aggredire altri detenuti o poliziotti.
Il SAPPE sindacato autonomo polizia penitenziaria avvertì già da allora i responsabili della politica ed i vertici del DAP che con questi provvedimenti si consegnavano le carceri in mano ai delinquenti, ma ciò non turbò nemmeno per un minuto il sonno di questi signori.
Infatti la vigilanza dinamica(celle aperte tutta la giornata) toglie praticamente dalle sezioni detentive i poliziotti lasciando ai detenuti più violenti e pericolosi mano libera per fare quello che vogliono, a partire dal punire i detenuti più deboli che non si sottomettono ai loro voleri, a gestire i propri affari, nonché dare ordini all’esterno del carcere.
Così mentre la delinquenza investe tante risorse per incrementare questo florido mercato lo Stato che faceva? NULLA! (anzi no, si costerna, si indigna, si impegna poi getta la spugna con gran dignità come dice DE ANDRE’ in una sua canzone) lasciando la polizia penitenziaria, (senza uomini e risorse) a combattere una guerra persa in partenza.
Il SAPPE deve anche registrare che finalmente grazie anche alle numerose inchieste che hanno portato a centinaia di arresti( in tutta la nazione) con l’indispensabile contributo della polizia penitenziaria qualcosa sembra muoversi.
Infatti molti importanti magistrati in prima linea nel combattere la criminalità, sono concordi nel richiedere provvedimenti concreti acchè questo mercato cessi al più presto, anche perché oltre alla droga ed ai telefonini, la criminalità per destabilizzare le Istituzioni potrebbe pensare di introdurre, attraverso i droni, armi ed esplosivi con effetti devastanti per tutti.
Nei giorni scorsi il SAPPE ha chiesto l’intervento dei prefetti poiché quello che accade nelle carceri riguarda anche l’ordine e la sicurezza pubblica; si ritiene che sarebbe necessaria la convocazione di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di mettere a punto delle misure che in attesa di provvedimenti concreti, possano contrastare il fenomeno, a partire da un più stretto controllo all’esterno delle carceri da parte delle forze dell’ordine, per rendere la vita difficile ai piloti di droni che in alcune occasioni si piazzano non molto lontano dai penitenziari.
Altro misura che il SAPPE richiede che venga attuata con urgenza è quella di mettere delle reti alle finestre delle stanze occupate dai detenuti e sopra gli spazi aperti del carcere a partire dai passeggi , al fine di eliminare ogni possibilità per i droni di far giungere ai detenuti il materiale proibito.
il SAPPE ritiene che vincere questa guerra farà bene anche alla stragrande maggioranza di detenuti che viene soggiogata e sopraffatta dai delinquenti violenti e prepotenti poiché garantirà legalità e rispetto delle regole.