Giovedì 28 giugno 2018, presso la Caffetteria Letteraria Nervegna, Simonetta Corrado presenterà il suo libro “Donne Private”. Dialoghera’ con l’autrice, la giornalista Anna Consales. L’attrice Jenny Ribezzo leggerà alcuni brani del libro.
Simonetta Corrado vive a Verona da oltre 12 anni, con diverse puntate per lavoro a Milano, Bologna, Trento. Viene spesso a Brindisi, la sua città. Con la tecnologia può lavorare ovunque, quindi lavora sempre… e se non lavora, se lo inventa!
“Donne private”, il suo primo libro, da quando è uscito, ha venduto più di 400 copie cartacee, circa 50 e-book.
Sta scrivendo altri due libri, ma il terzo è quello che la convince di più, sta prendendo forma ed è completamente diverso da Donne Private. Simonetta descrive così il suo libro: “Donne Private (12 ritratti su carta)”, primo figlio in carta e ossa, secondo solo a Lorenzo. È anche l’editore, l’agente letterario, l’editor e in questo momento anche ufficio stampa e marketing. Scritto in varie ere geologiche, l’ha portato a una forma soddisfacente circa 3 anni fa. Inviato alle case editrici, dai big a quelle “di nicchia”, ha ricevuto proposte indecenti “pronte da firmare” dalle EAP. Poteva anche lasciar perdere tutto. Ha scelto, invece, di poter fare.
“La bambina violata in cerca di riscatto. Una bambola piuttosto umana. L’incontro con un amante mai dimenticato. La scrittrice dannatamente insicura. L’ex-moglie alle prese con gli stereotipi quotidiani. La madre di famiglia con un debole per il gioco. La sessantenne e il rimpianto per gli amori perduti. Una misteriosa e mistica clochard. Una sconosciuta, immaginata da un disincantato pendolare. La pescatrice di perle immersa negli abissi dell’anima. L’adolescente perseguitata dal senso di inadeguatezza. La multi-tasking stanca di interpretare troppi ruoli”. Private perché colte nei loro aspetti meno addomesticati e accettabili e perché portatrici di una segreta fragilità. Dodici ritratti di donna, in chiaroscuro.
Il libro è “liberamente tratto da 12 donne vere”: ispirate a esperienze reali elaborate dalla fantasia, o che hanno colpito la sua immaginazione (e il suo cuore), 12 protagoniste, accomunate da un disagio, un dolore, una privazione. Qualcuna si riscatta, altre tirano a campare, altre ancora scelgono soluzioni estreme. Nella sofferenza, a volte, si coglie un filo di ironia, di speranza. Ha scelto di dare voce al lato oscuro di noi donne (ma anche in generale del genere umano) quello scomodo, l’ombra che, se riconosciuta, può diventare nostra alleata, guidandoci verso esiti più felici, o meno tragici. Ha voluto superare il tabù di raccontare e guardare quello che è meno edificante in ogni anima e vita (o almeno nella sua), affrontando anche la paura di non essere all’altezza nel realizzare un suo sogno. Ma forse quello che fa più paura, a volte, è riuscire.
Come dice Paulo Coelho nella dedica del suo Undici minuti, alcuni libri fanno sognare, altri portano ad affrontare la realtà, dovere dello scrittore è non tradire la propria scrittura, essere onesto, non pensando alle aspettative di un pubblico. Simonetta condivide pienamente, e se, dopo l’incontro con la sua creatività e libertà di espressione, avviene anche l’incontro con il lettore, persona, essere umano come lei, non può che essere ancora più felice.