Comunicato stampa del consigliere e assessore regionale al Bilancio Fabiano Amati.
“Che si fa con l’acqua di fogna? In alcuni casi virtuosi si riutilizza, ma sarebbe bello se la si utilizzasse tutta come regola e non come virtuose eccezioni. Infatti, abbiamo solo 7 impianti in funzione per l’affinamento, ma anche in questi casi sprechiamo il 75% dell’acqua affinata perché la rete di distribuzione è insufficiente. E il tutto accade mentre si prosciugano le falde, mettendo a rischio il nostro futuro idrico.
Questo e altro suggerito dai numeri riportati dal “Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica 2025” redatto dalla Sezione Risorse Idriche e dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione Puglia, che permettono un’analisi del livello delle risorse disponibili, dei rischi per l’approvvigionamento e delle azioni necessarie per affrontare l’emergenza.
Ad oggi in Puglia sono in funzione 7 impianti; nel 2023 hanno affinato complessivamente 3,9 milioni di metri cubi di acqua, ma solo 1,1 milioni sono stati effettivamente usati in agricoltura. A distinguersi come modelli virtuosi sono il programma avanguardista del lago di Fasano-Forcatella e gli impianti di Gallipoli, Ostuni, Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte, San Pancrazio Salentino e Corsano.
E nel dettaglio, ecco la classifica su affinamento e riutilizzo: Fasano 3.115.640 metri cubi affinati, 1.298.183 metri cubi utilizzati; Gallipoli 2.611.210 metri cubi affinati, 1.088.004 metri cubi utilizzati; Ostuni 1.565.850 metri cubi affinati, 652.438 metri cubi utilizzati; Acquaviva delle Fonti 1.474.860 metri cubi affinati, 614.417 metri cubi utilizzati; Castellana Grotte 725.255 metri cubi affinati, 302.190 metri cubi utilizzati; San Pancrazio Salentino 604.440 metri cubi affinati, 251.850 metri cubi utilizzati; Corsano 485.085 metri cubi affinati, 202.119 metri cubi utilizzati.
La Regione Puglia negli anni ha investito molto per potenziare gli impianti di affinamento, infatti nel 2025 altri 6 depuratori entreranno in esercizio a Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia, Zapponeta, San Severo, Martina Franca e Pulsano.
Se il sistema attuale può garantire fino a 10,5 milioni di metri cubi di acqua affinata all’anno e 4,4 milioni di metri cubi durante i 5 mesi irrigui (maggio-settembre), questi nuovi impianti aggiungeranno una capacità di circa 8,5 milioni di metri cubi annui e 3,5 milioni di metri cubi per la stagione irrigua di 5 mesi, contribuendo significativamente alla riduzione della pressione sulle falde.
Ora bisogna migliorare e ampliare le reti irrigue, le infrastrutture di distribuzione, applicare il Regolamento Regionale n. 8/2012, che disciplina il riuso delle acque reflue in agricoltura e completare i Piani di Gestione del Rischio (PdGR) necessari per l’attivazione delle autorizzazioni previste dal Decreto Siccità (DL 39/2023).
Ringrazio per questo il collega e assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia al lavoro su questa visione condivisa che ci permetterà di costruire un sistema più sostenibile per contrastare la siccità”.