La Polizia di Stato, in data di ieri 8 novembre, traeva in arresto il noto pluripregiudicato Perrone Cosimo cl. ’83, già sottoposto alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per la quale si era reso inadempiente per essersi arbitrariamente allontanato dall’abitazione di residenza facendo perdere le proprie tracce sin dalla fine del mese di giugno u.s..
Gli investigatori della Squadra Mobile brindisina individuavano un’abitazione ubicata nel comune di Torchiarolo, ove ritenevano che il citato Perrone – figlio del noto esponente della SCU narcotrafficante Perrone Patrizio detto “pantaloncino” – potesse essersi rintanato in quanto destinatario dell’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Lecce. Lo stesso deve scontare una pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione.
Il provvedimento risulta connesso alla sentenza di condanna per traffico di stupefacenti, associazione a delinquere di stampo mafioso ed altro. Veniva conclamato che il gruppo di appartenenza del Perrone risultava coinvolto anche nell’omicidio di Presta Antonio cl. ‘83, avvenuto a Sandonaci il 5 settembre 2012, quando veniva attinto mortalmente da alcuni colpi d’arma da fuoco.
Da pregresse indagini emergeva che il Perrone dal 2014 risultava il referente criminale nel comune di Torchiarolo quale affiliato al gruppo della s.c.u. capeggiato dal noto Campana Francesco.
Al termine delle formalità di rito, il Perrone è stato condotto nel carcere di Brindisi.
L’arresto della Squadra Mobile si inquadra nella complessiva strategia di contrasto al crimine organizzato nella provincia di Brindisi. La presenza sul territorio di un personaggio gravato da una condanna definitiva rappresentava un potenziale pericolo anche in un’ottica di riassetto degli equilibri criminali.