Ecco la nota della polizia locale di Brindisi:
A seguito di segnalazioni pervenute da numerose fonti che denunciavano l’esercizio di un’attività abusiva di ristorazione in sede fissa, con prevalente manipolazione e cottura di prodotto ittico, in contrada Giancola, in area demaniale e sulla falesia costiera con accesso dalla litoranea nord di Brindisi, il Comando di Polizia Locale di Brindisi ha effettuato un’attività di controllo alla quale hanno preso parte oltre al Nucleo di Polizia Amministrativa della P.L., la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e personale del Dipartimento di Prevenzione della ASL. Sul posto gli inquirenti hanno verificato la veridicità delle segnalazioni avendo avuto modo di accertare l’apertura dell’attività abusiva estesa su un’area di oltre 1.000 mq, in gran parte di proprietà del demanio, senza aver mai ricevuto concessione demaniale in tal senso. L’area risulta soggetta a numerosi vincoli nella fruizione e nella destinazione, a causa del rischio geomorfologico molto elevato, classificato PG2 e PG3 dal Piano di assetto idrogeologico. L’area è posta in corrispondenza di scarpata, versante e clinare della falesia costiera e ricade nell’area di rispetto boschivo e di macchia mediterranea. Gli Operatori di Polizia hanno verificato l’insediamento di numerose opere, attrezzature, arredi funzionali all’attività in ispezione.
L’autore ha posizionato automezzo attrezzato fissandolo saldamente al suolo con i pistoni idraulici, ha collocato, intorno all’automezzo alcuni capanni in legno e canne, ambienti in cui avveniva la preparazione e cottura dei pasti. In altra porzione dell’area è stata collocata struttura in ferro e copertura dove venivano alloggiati impianto di amplificazione musicale e giochi per bambini. Era collocato anche un grande schermo TV. Tutta l’area era servita da impianto di illuminazione aerea.
Dal controllo è risultata la violazione degli artt. 54, 55 e 1161 del Codice della Navigazione, che ha comportato un’informativa di reato per abusiva occupazione di spazio demaniale, per impedimento al libero uso dell’area, per la realizzazione di opere e manufatti.
Per impedire che il reato potesse aggravarsi o protrarre la sue conseguenze, gli Organi inquirenti hanno disposto il sequestro preventivo dell’area, ai sensi dell’art. 321 comma 1, del codice di procedura penale.
Nei confronti del trasgressore è stato elevato verbale per l’esercizio abusivo dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande, con l’utilizzo di titolo non idoneo.
Tale condotta è punita dall’art. 61 comma 3 della Legge Regionale n. 24/2015, che prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria di euro 5.000,00, oltre all’immediata cessazione dell’attività. Anche questa violazione ha comportato l’apposizione di sigilli alle opere e attrezzature per rendere efficace l’immediata cessazione dell’attività.
Anche il controllo igienico sanitario condotto dagli ispettori dell’Azienda ASL Brindisi ha evidenziato delle irregolarità nella tracciabilità, tenuta e manipolazione del prodotto ittico, condizione che ha comportato il sequestro ai fini della confisca e la distruzione di 45 Kg di prodotto ittico.
Altre violazioni contestate sono state: la non conformità e il mancato rispetto dei requisiti in materia d’igiene, art. 6 comma 5 del D. Lgs. n. 193/2007, lavorazione di prodotto ittico in area non idonea ai sensi del Regolamento CE n. 852/2004.
L’intensificarsi dei controlli diretti, non solo, ad attività similari a quella sanzionata proseguiranno nei prossimi giorni a tutela della salute pubblica, alla salvaguardia del territorio e dell’incolumità pubblica, andando a perseguire quelle attività abusive che alterano le regole del libero mercato e della concorrenza.