Sei mesi dopo le promesse di Salvini, i pannelli sono rimasti solo nelle sue parole…

Quel giorno, il 3 giugno, erano in tanti ad attenderlo a Palazzo di Città. Una data assai vicina alle elezioni europee ed il Ministro per le Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini aveva da fare un annuncio importante prima di continuare il suo tour elettorale. A Brindisi, infatti, nella sala Mario Marino Guadalupi, con al suo fianco il sindaco della città ed in prima fila il direttore Italia dell’Enel Lanzetta e il rappresentante di Rete Ferroviaria Italiana Antonio Cannalire, Salvini dichiarò che a giorni sarebbe partito un grosso investimento per l’assemblaggio di pannelli fotovoltaici che poi sarebbero stati utilizzati su tutta la rete ferroviaria italiana. Il tutto, avrebbe generato centinaia di posti di lavoro già a partire da fine estate. Una circostanza confermata da Cannalire, mentre il delegato di Enel rimase in un imbarazzante silenzio.

Ebbene, da quell’incontro sono trascorsi più di sei mesi e di quella proposta salviniana non ne parla più nessuno. Basti pensare che non se n’è fatto cenno neanche nel corso del tavolo convocato dal Ministero del made in Italy, dove è stata tracciata una mappa di possibili nuovi investimenti in cui non viene neanche citata la storia dei pannelli da destinare ad RFI.

Un fatto a dir poco imbarazzante che dimostra come si continui a giocare con la pelle dei brindisini che giorno dopo giorno sono costretti a fare i conti con la perdita di decine e decine di posti di lavoro, senza che nessuna delle ipotesi di nuovi investimenti si stia concretizzando. E cosa ancor più grave è che nessuno chieda ufficialmente ad un ministro della Repubblica che fine hanno fatto le sue promesse.

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