“Lavori di completamento delle infrastrutture di security del porto di Brindisi”. Si tratta di uno degli appalti più importanti dell’Autorità Portuale di Brindisi in quanto, attraverso queste opere, il nostro porto potrebbe diventare più sicuro e quindi più appetibile. Se ne comincia a parlare ad inizio del 2012, quando l’ente dà vita alla gara d’appalto. L’aggiudicazione, ovviamente, avviene molto dopo all’Associazione temporanea di impresa tra la DAB Sistemi Integrati di Roma e la R.A. Costruzioni di Brindisi. L’importo dei lavori, al netto del ribasso d’asta e comprensivo degli oneri di sicurezza (231.000 euro!!!) e di circa sei milioni di euro. Tali imprese hanno superato la concorrenza ottenendo dalla commissione giudicatrice il massimo punteggio disponibile per l’offerta tecnica (65 punti), per l’offerta tempo (15 punti) e per l’offerta economica (20 punti). Insomma, una offerta super perfetta in tutto, tanto da ottenere 100 punti su 100.
I lavori vengono consegnati a questa A.T.I. il 7 luglio del 2014 e il tempo stabilito per ultimarli è di 154 giorni (cinque mesi). Poco prima della fine del 2014, pertanto, il porto di Brindisi avrebbe dovuto avere impianti di security all’avanguardia. Da quel termine, però, sono trascorsi quasi altri due anni e della fine di questi lavori non c’è traccia. Anzi, è tutto profondamente in alto mare. Le poche strutture già realizzate sono già piene di ruggine (si sarebbe dovuto utilizzare acciaio cor-ten che certamente non avrebbe determinato una tale perdita di ruggine) e le recinzioni sono state realizzate su vecchi muri preesistenti, con il rischio scontato di resistere pochissimo agli agenti atmosferici ed all’usura del tempo.
In realtà, questo appalto si è trasformato nel tempo in un ginepraio di varianti, sospensioni dei lavori e rinvii solo apparentemente giustificati. Anche agli occhi di un non addetto ai lavori, infatti, appare chiaro che in fase di progettazione si sarebbe dovuto prevedere un possibile intervento della Sovrintendenza, così come tutti gli altri ostacoli che si sono frapposti fino ad oggi al completamento delle opere. E che dire, poi, della modifica dei tempi per la presentazione dei “sal” per il pagamento degli avanzamenti dei lavori. In gara d’appalto era previsto un “sal” ogni milione di euro, mentre a gara aggiudicata la presentazione dei “sal” è stata ridotta a 250.000 euro. Come dire, insomma, che sono stati stravolti i termini e le condizioni della gara (e la stessa cosa, ovviamente, si può dire per la durata dei lavori stessi. Il termine di 154 giorni, infatti, ha consentito a questa associazione temporanea di impresa di aggiudicarsi tutti i 15 punti disponibili in sede di esame delle offerte. Adesso il termine previsto dagli uffici dell’Authority è, per il fine lavori, il 31 dicembre 2016. Ma sul cantiere, come abbiamo potuto constatare personalmente, non c’è l’ombra di un operaio. E di giorni, dalla consegna dei lavori, ne sono passati più di ottocento.
Nei prossimi giorni provvederemo ad analizzare ogni singolo aspetto di questa vicenda, in maniera tale da offrire ai nostri lettori un quadro certo delle inefficienze e delle stranezze che si evidenziano giornalmente nell’attività dell’ente portuale.