SCONFIGGERE L’EPATITE C: OGGI UN GAZEBO A OSTUNI PER INFORMARE ED EFFETTUARE UN TEST GRATUITO

Asl Brindisi

SCONFIGGERE L’EPATITE C: OGGI UN GAZEBO A OSTUNI PER INFORMARE ED EFFETTUARE UN TEST GRATUITO

Il progetto “HEPAR” per la prevenzione e cura dell’epatite C, fa tappa nella Città Bianca. Oggi, giovedì 11 maggio, dalle 9.30 alle 18.30, in piazzetta Sant’Oronzo, un team di medici dell’U.O.C. di Medicina Interna dell’Ospedale di Ostuni sarà a disposizione dei cittadini per informazioni e per effettuare un test gratuito utile a scoprire se si è affetti dalla malattia.

Per l’iniziativa sarà allestito un gazebo dove il team di medici, guidato dal Dr. Pietro Gatti, fornirà consigli utili, risponderà a dubbi e domande ed effettuerà un rapido screening salva-fegato, tramite il prelievo della saliva, a chiunque vorrà sottoporsi per sapere se è affetto dal virus, fornendo il risultato del test in pochi minuti. L’iniziativa è organizzata da Improve con il supporto incondizionato di AbbVie e il patrocinio dell’Associazione EpaC Onlus, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione su una malattia che agisce silenziosamente, senza sintomi, e da cui oggi si può finalmente guarire.

Il virus dell’epatite C è subdolo: chi contrae l’infezione, infatti, non presenta sintomi o segni evidenti della malattia, anche per molti anni. Il progetto “HEPAR” nasce con l’intenzione di portare nelle piazze la possibilità di effettuare uno screening gratuito, semplice e mirato a tutti coloro che hanno il dubbio di essere venuti a contatto con il virus HCV.

Il virus dell’epatite C si trasmette principalmente attraverso il sangue. Oggi le trasfusioni sono sicure, mentre rimane possibile la trasmissione causata dallo scambio di aghi e siringhe per l’uso di droga endovena, la trasmissione causata da alcuni strumenti medici non sterilizzati correttamente, la trasmissione sessuale ed alcuni trattamenti estetici come tatuaggi, piercing, manicure ma anche il laser o i filler. Possono essere a rischio di esposizione anche i familiari di persone con epatite C e il personale sanitario.

 

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