Il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è riuscito, in sedici anni, ad affermarsi al centro della vita culturale della
città, divenendo espressione di identità, uno strumento attraverso il quale la comunità ritrova coesione e
connessione. Le passate stagioni hanno attestato la grande qualità delle scelte fatte dalla direzione
artistica, attraverso testi, autori, attori e registi a tutto tondo che hanno suscitato grande interesse nel
pubblico e una partecipazione che tende verso gli standard del periodo preCovid: l’offerta di spettacoli ha il
chiaro obiettivo di confermare il Teatro quale spazio di cultura e d’incontro, nonché promotore di una
nuova economia. In questa ottica la Fondazione può promuovere un percorso culturale ancora più
strutturato e corredato di attività culturali e artistiche che facciano del nostro Teatro un riferimento sempre
più centrale e strategico. Per questo, alla luce anche della mia esperienza nelle vesti di assessore al Teatro,
mi renderò promotrice di una serie di azioni mirate a sostenere e potenziare la vita del Nuovo Teatro Verdi.
Tanto è stato fatto ma tanto si può ancora fare. Faccio alcuni esempi per offrire un’idea di Teatro moderno
e funzionale.
- ospitare grandi eventi e convegnistica di qualità, in modo da attrarre spettatori e incentivare un sistema
economico che vede coinvolti gli operatori della ricettività e della ristorazione, ma anche gli operatori
turistici; - rafforzare il rapporto con la scuola, dunque educare i bambini al teatro come linguaggio;
- utilizzare il teatro per il SOCIALE, dunque teatro come strumento di contrasto a fenomeni di disagio, di
rischio, di esclusione. Ma anche di inclusione come nel caso dei detenuti; - la Fondazione può essere mediatore culturale tra tutte le associazioni attive nel territorio: obiettivo creare
un “sistema delle associazioni”, ad esempio attraverso un cartellone unico che comprenda l’offerta
complessiva, o una rassegna dedicata esclusivamente alle compagnie teatrali di Brindisi; - in un’ottica di riorganizzazione delle attività del Verdi, grande rilevanza occorre riconoscere al foyer, uno
spazio di 1.500 mq la cui superficie è in parte formata da un cristallo che si affaccia sull’area archeologica di
San Pietro degli Schiavoni, una porzione dell’antica Brundisium con tracce di domus e strade lastricate, sulla
quale sorge la struttura a campata unica. Lo spazio è modulabile a seconda delle esigenze di partecipazione
e degli allestimenti impiegati in modo da ottimizzare le modalità e l’efficienza di fruizione. - concepire il foyer come piazza aperta nella quale accogliere programmaticamente iniziative come piccoli
concerti, presentazioni letterarie e corti teatrali. L’attuale Consiglio di amministrazione ha già lanciato una
proposta alle associazioni del territorio intesa a implementare l’offerta artistica attraverso un cartellone
organico destinato al foyer del Verdi. Ciò deve diventare un’attività stabile al fine di rendere il Teatro
sempre più aperto e fruibile dalla collettività e dalla comunità dei player culturali del territorio; - attivare il servizio di bar, spazio aperitivi e piccola ristorazione all’interno del foyer non soltanto in
occasione degli spettacoli serali. Destinare dunque lo spazio del foyer a un utilizzo integrato che non sia
vincolato in modo esclusivo all’attività di spettacolo dal vivo. Il foyer può diventare un luogo di
aggregazione finalizzato a modalità di coworking, mostre di pittura, fotografia, degustazioni e aperitivi
musicali, e ancora particolari happenings come momenti di improvvisazione teatrale che preludono alla
messinscena di uno spettacolo o, infine, di incontro davanti a un drink con gli attori dello spettacolo
teatrale in cartellone. - ottimizzare e potenziare gli uffici della Fondazione Nuovo Teatro Verdi confermando l’organizzazione di
tipo orizzontale, dunque con assegnazioni di pari livello e dignità operativa, e migliorando ulteriormente il
rapporto tra ruoli e competenze. Riconoscere al Consiglio di amministrazione funzioni di coordinamento
dell’attività attraverso l’attribuzione a ciascun consigliere di deleghe qualificate per ambito operativo.
Già assessore Francesca Scatigno