La vicenda della scalinata di via Nazario Sauro, abbandonata da tempo al degrado e a lavori infiniti, mi ha riportato alla mente la trama drammatica di un film del passato.
In esso veniva raccontata la storia di un medico che, dopo anni di studi, era riuscito ad inventare una pillola in grado di restituire la totale capacità cognitiva ad alcune persone smemorate.
Anche in questa circostanza è stata sufficiente una segnalazione sullo stato della scalinata ( quasi una pillola), per resuscitare il ricordo della sua situazione di debolezza.
Infatti in questi giorni alcuni operai sono intervenuti per eliminare le erbacce e i rifiuti che la tenevano in ostaggio da tempo.
Comunque, rimangono ancora da risolvere i problemi della sua pavimentazione e di insicurezza, che ne avevano determinato la chiusura e l’inizio degli interminabili “lavori in corso”.
Devo confessare che quell’interessamento, ancorché parziale, mi ha procurato momenti di gioia perchè aveva testimoniato che l’ amministrazione, almeno in questa situazione, c’è stata.
Però quella gioia è stata subito offuscata da una fastidiosa e ribelle vocina interna, che mi rammentava che in quel film, dopo un breve periodo tutte quelle persone, nonostante le pillole, ritornarono alla situazione di totale incapacità cognitiva iniziale.
Per cui, considerati i precedenti, era molto probabile che tutto si sarebbe fermato a quanto fatto in questi giorni, riconsegnando in poco tempo la scalinata al degrado del passato.
Ma sappiamo tutti che non bisogna dar sempre credito alle vocine interne.
Sono capaci di seminare sempre dubbi, specie in situazioni non chiare che nessuno a palazzo intende chiarire.
Rimane sempre la speranza, ma forse l’illusione, che qualcosa possa realmente cambiare.
Vincenzo Albano