Sono ben 46.858 gli assistiti che hanno omesso di disdire la prenotazione, entro le 48 ore prima degli esami medici, e altri 886 i pazienti che. nonostante ne avessero non hanno poi ritirati i referti entro i termini previsti, ovvero 30 giorni dalla data di emissione. In più, alcuni direttori di distretti sanitari dell’Asl di Brindisi non hanno rispettato le disposizioni in materia non facendo pagare la mora pari al ticket della prestazione stesse per chi non l’avesse disdetta in tempo. Ad accertarlo il Nucleo di Polizia Tributaria di Brindisi che ha portato a termine una complessa attività nel settore sanitario, interessando tutta la provincia per il periodo dal 2011 al 2015. Gli accertamenti, eseguiti attraverso controlli incrociati tra banche dati e documentazione dell’A.S.L., hanno riguardato due importanti aspetti gestionali: l’omessa disdetta delle visite mediche e degli esami specialistici prenotati attraverso i C.U.P.; il mancato ritiro dei referti medici a seguito di prestazioni sanitarie. Nei casi di specie, per incentivare l’utenza a una prudente fruizione dei servizi sanitari onde evitare sprechi di risorse pubbliche, sia le disposizioni nazionali che quelle regionali prevedono l’irrogazione di penali nei confronti degli assistiti da parte dei Distretti sanitari delle A.S.L., di importo pari al ticket previsto per la prestazione specialistica non eseguita o del pagamento per intero della prestazione usufruita (visite, esami diagnostici e di laboratorio). L’indagine delle Fiamme Gialle, ha consentito di scoprire che tali disposizioni non sono state rispettate da alcuni direttori dei Distretti sanitari dell’A.S.L. di Brindisi, provocando un danno erariale complessivamente quantificato in 1.378.367,00 euro e di riflesso un potenziale danno per il disservizio arrecato all’utenza spesso costretta a lunghe attese prima di poter ricevere le prestazioni sanitarie richieste.
