Dopo quattro mesi dall’iniziativa con cui lanciai la costruzione del “campo democratico largo” per una aggregazione politica alternativa alla maggioranza-Rizzo, è il tempo di riprendere il cammino con speditezza. Questi mesi ci hanno permesso di valutare la volontà di perseguire gli interessi del paese, superando le storie personali e politiche degli ultimi sette anni. La strada si è rivelata impervia perché non vi è ancora consapevolezza piena che divisi la sconfitta è alla portata. Il 7 giugno invitammo sulla base di un criterio che rendemmo pubblico perché consapevoli che escludere non serve se si vuole unire.
Bene ogni iniziativa interessata a costruire un’alleanza capace di governare San Pietro. Per fare ciò non bisogna consegnare la politica locale nelle mani sbagliate: mani estranee, che dividono, calunniano, fanno tutto il contrario di quello che serve. La divisione, ripeto, porta alla sconfitta certa.
Noi non poniamo veti, ma non siamo per nulla disposti a subirne.
Per evitare speculazioni da “social”, interpretazioni sbagliate o, peggio, strumentali, ma anche per non dare l’impressione che le diverse iniziativa politiche in campo si contendono i partecipanti, non abbiamo invitato i firmatari del mio documento del 7 giugno scorso che hanno – nel frattempo – partecipato ad altre iniziative, escluso coloro che ce l’hanno chiesto.
Ripartiamo con nuovi interlocutori, con nuove adesioni, nuovo spirito di gruppo, ai quali dico subito che saranno a loro disposizione il mio impegno, la mia esperienza, le mie conoscenze per riportare la nostra San Pietro agli splendori di un recente passato.
Agli interlocutori politici attuali e futuri (se ne dovessero sorgere altri), diciamo sulla scelta del candidato Sindaco, vero nodo per la costruzione dell’alleanza, che può essere affrontato in due modi:
- Con un accordo politico ampio e forte;
- Attraverso le primarie aperte, con candidati indicati dai partiti e movimenti della coalizione. In democrazia i cittadini hanno sempre saputo scegliere con cognizione.
Sino a Natale saremo impegnati con iniziative mirate a far rivivere la San Pietro del recente passate, le opere realizzate dal 1996 ed i risultati ottenuti, consapevoli che “nessun futuro nasce senza radici nel suo passato”.
Dopo proporremo a tutti “la nostra idea di San Pietro”.
San Pietro oggi appare un paese privo di identità social ed economica; ci aspetta una strada lunga, difficile, ma è l’unica che può ridare speranza alle frustrazioni ed allo smaltimento in cui vive il paese. Su questa strada andiamo avanti determinati, pronti a fare un passo indietro se matura in altri la consapevolezza che non è il caso di rischiare l’ennesima sconfitta.
Pino Romano