Mariachiara e Nicolò avevano due anni e sono morti nella nostra terra, la Puglia, a pochi giorni di distanza l’una dall’altro, perché soffocati da un semplice acino d’uva. Purtroppo gli adulti che erano con loro non erano in grado di praticare le semplici manovre di disostruzione delle vie aeree in quanto – come gran parte di noi – non le conoscevano. Così quando i soccorsi sono arrivati, anche se in maniera tempestiva, per i due bambini non c’è stato nulla da fare.
Si hanno circa quattro minuti di tempo, da quando inizia il soffocamento, per salvare un bambino (o un adulto) dalla morte per ostruzione delle vie aeree.
E per questo si chiama “Quattro minuti” la campagna di sensibilizzazione, ma soprattutto di organizzazione pratica di corsi di “basic life support”, che viene lanciata dal settimanale “IL7 Magazine” in collaborazione con l’Associazione culturale “L’Isola che non c’è”.
“Il fatto che nel 2018 muoiano ancora bambini soffocati perché non siamo in grado di praticare le banalissime manovre di disostruzione pediatrica ci mette davanti a una responsabilità che non possiamo più evitare di affrontare”, spiega Gianmarco Di Napoli, direttore de IL7. “Così, con il supporto del mio giornale, dell’editore e della redazione, e con la collaborazione preziosissima dell’Isola che non c’è, intendiamo coinvolgere tutti gli enti principali, le associazioni, i privati cittadini in una campagna che porti a insegnare la manovra di disostruzione nelle scuole, nelle piazze, nelle palestre e ovunque sia possibile, senza più lasciare all’occasionalità la possibilità di impararla. Senza dover sperare di non ritrovarci mai, un giorno, davanti a un bambino che soffoca, ma con la consapevolezza invece di essere pronti a intervenire. Per questo motivo invitiamo chiunque intenda condividerla a collaborare con noi”.
“Un’iniziativa – spiega il giornalista Franco Giuliano, tra i fondatori dell’Associazione culturale – che mira a coinvolgere anche le istituzioni regionali e che speriamo possa avere anche il supporto dei ministeri della Salute e dell’Istruzione”.
Già nelle prime ore alla campagna hanno aderito il prefetto di Brindisi, Valerio Valenti, il direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, la Croce rossa di Brindisi, i sindaci di Brindisi, Francavilla, Latiano, Mesagne, Ostuni, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni, l’associazione no profit “Puglia per la vita”, il Consorzio di bonifica dell’Arneo, la Società trasporti pubblici (Stp) di Brindisi. Ferrotramviaria Spa, l’associazione trasporti Astra Puglia.
Inoltre il Liceo Palumbo di Brindisi e Latiano e il secondo Istituto comprensivo di Francavilla Fontana.
Altri se ne aggiungeranno sicuramente nelle prossime ore
Testimonial della campagna sarà l’attrice brindisina Lidia Cocciolo, volto noto a livello nazionale anche per spot promozionali di brand internazionali.
Autore delle vignette, uno dei più noti e arguti vignettisti italiani: Nico Pillinini.
“Esiste un obiettivo minimo che vogliamo raggiungere”, sottolinea Di Napoli: “Salvare anche un solo bambino. In questo caso, la nostra battaglia sarà ampiamente vinta”.
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IL7 Magazine – L’Isola che Non c’è