Sabato la resa dei conti tra Sindaco, partiti e capigruppo. Ma quanta ipocrisia…

Compiere una rivoluzione o agitare uno stecchino in un bicchiere d’acqua? A Brindisi la situazione politico-amministrativa vive questo dilemma. Com’è noto, 19 consiglieri comunali hanno sottoscritto un documento con cui chiedono al Sindaco Marchionna un azzeramento delle deleghe come diretta conseguenza di uno scarso rapporto di collegamento tra la Giunta e i gruppi consiliari. Immediata la reazione delle segreterie di partito, a cominciare da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, che hanno confermato piena fiducia nei propri assessori, scartando l’ipotesi di una loro sostituzione. E nel frattempo il sindaco? Ha dichiarato che tutto sarà risolto entro lunedì.

In realtà, c’è almeno una parte dei 19 consiglieri che non ha alcuna voglia di rimanere con il cerino in mano e quindi di far finta di non aver mai firmato quel documento. L’azzeramento, insomma, dovrà esserci oppure ci saranno decisioni conseguenti.

Alla fine si è stabilito di convocare un incontro tra sindaco, responsabili delle forze politiche di maggioranza e capigruppo. L’appuntamento è per sabato mattina. Cosa ne verrà fuori è difficile prevederlo. Qualcuno prova a difendere le posizioni a rischio nella Giunta facendo trapelare la notizia di possibili dimissioni da parte del primo cittadino. Sul fronte opposto, qualche consigliere comunale ha fatto venir fuori la notizia di un possibile addio al proprio partito.

Come andrà a finire? Difficile prevederlo, soprattutto fino a quando si continuerà a farcire la politica locale con tanta ipocrisia. Non è un mistero per nessuno che si parli da settimane di tre possibili sostituzioni nell’Esecutivo. Il tutto, per non farla proprio troppo evidente visto che – alla fine – il vero obiettivo di tanti era quello di giungere alla estromissione dalla Giunta del vice sindaco Massimiliano Oggiano, giudicato troppo ingombrante a tal punto da fare ombra anche al primo cittadino. Già, ma come giustificare questo cambio in corsa? Il sistema più efficace era certamente quello di allargare il cerchio delle sostituzioni e quindi si è pensato di mandare a casa altri due assessori, di cui almeno uno di Forza Italia. Insomma, non è fantapolitica immaginare che su questa ipotesi erano d’accordo in tanti, escluso ovviamente gli ignari diretti interessati.

Il sistema più efficace, quindi, era quello di far partire l’istanza dal basso ed ecco che arrivano le 19 firme dei consigleiri comunali. Poi le possibili “vittime” del cambio di assessori hanno mosso i propri passi, forti anche del risultato elettorale ottenuto un anno fa e del fatto che davvero non era giusto terminare il proprio incarico (anche in considerazione del fatto che non è previsto il ritorno in consiglio dopo aver fatto l’assessore). La prima a blindare i propri assessori è stata la coordinatrice provinciale di Forza Italia a cui ha fatto seguito anche il coordinatore dei Moderati. Ed è giunto analogo segnale anche dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia.

E adesso? Il cerino resta davvero nelle mani dei consiglieri comunali che, a questo punto, possono decidere di far finta di non aver mai apposto quella firma, tornando quatti quatti tra i propri banchi, oppure di richiamare ciascuno alle proprie responsabilità, con particolare riferimento a chi troppo spesso lancia la pietra e poi nasconde la mano. Vedremo cosa accadrà sabato.

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