La non introduzione della tassa di imbarco è una scelta disastrosa ed irresponsabile
La decisione di non introdurre la tassa di imbarco aeroportuale, come disposto dalle norme governative per i comuni in riequilibrio, è stata una scelta irresponsabile che ben presto si rivelerà disastrosa per Brindisi.
Eppure lo avevo più volte detto nel 2022 e nella campagna elettorale. Le risorse economiche, circa 3 milioni di euro, rivenienti dalla tassa di imbarco erano assolutamente necessarie per evitare tagli alle partecipate, ai servizi sociali e per la gestione della città.
Certo una misura che può essere impopolare, con la quale non prendi i like sui social, non prendi i voti, subisci le reprimende delle compagnie aeree, di aeroporti di Puglia, delle associazioni di categoria, ma metti in sicurezza i conti del Comune.
Governare è difficile, e quanto è difficile a Brindisi .
Ma se non sei in grado di assumerti le responsabilità di scelte difficili, impopolari prevale la linea del consenso che dura pochi mesi, quello irresponsabile che provoca disastri sociali.
Due euro per passeggero, in un momento in cui esplodono i prezzi dei biglietti, in un momento in cui ti fanno pagare il bagaglio e quasi l’aria che respiri era una sacrificio ampiamente sopportabile dalle compagnie aeree. Quelle compagnie che hanno moltiplicato per tre o per 5 i prezzi dei biglietti.
Inoltre il Governo Meloni – Giorgetti, più duro di Monti-Draghi, ha introdotto con un decreto ministeriale del luglio 2023 il BILANCIO TECNICO, che sembra scritto apposta per porre una pietra tombale sui comuni in difficoltà come i tanti comuni del Sud alle prese con piani di riequilibrio.
Un decreto che impone rigore e tagli specie se per facile consenso non usi le leve fiscali come la tassa di imbarco.
E adesso?
Dal Sindaco e la sua
Giunta solo silenzi.
Riccardo Rossi
Consigliere comunale Brindisi Bene Comune
Alleanza Verdi e Sinistra