Sarebbero a rischio gli operatori del laboratorio di anatomia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi. L’assenza di finestre nei locali utilizzati attualmente, infatti, impedisce un buon ricambio di aria e quindi diventa più probabile l’inalazione di residui di formaldeide. Si tratta di una sostanza utilizzata frequentemente proprio in anatomia patologica per la conservazione dei reperti. Sta di fatto, però, che numerosi studi sperimentali hanno dimostrato proprietà mutagene e cancerogene della sostanza: nel personale che si espone cronicamente a formaldeide aumenta dunque il rischio di contrarre tumori.
Va detto che fino a poco tempo fa i laboratori di anatomia patologica erano situati a piano terra. Poi c’è stato un intervento dei NAS che hanno dichiarato inagibili tali locali e quindi lo stesso laboratorio è stato smembrato. Gli operatori, infatti, sono costretti ad lavorare in camere situate su piani differenti (primo, secondo e terzo), con i disagi che si possono facilmente immaginare. La situazione più critica, però, è quella riferita al secondo piano, dove si fa maggiore uso di formaldeide. Ebbene, il locale scelto dai dirigenti dell’Asl è privo di finestre e il ricambio dell’aria avviene solo con degli estrattori. E’ impossibile, pertanto, arieggiare correttamente lo stesso laboratorio e quindi il personale teme di essere esposto agli effetti devastanti delle inalazioni di formaldeide. Non è escluso, pertanto, un nuovo e decisivo intervento dei NAS.