A Palazzo di Città la struttura tecnica si era accorta da tempo della irregolarità della polizza assicurativa di Ecologica Pugliese e non a caso aveva segnalato il tutto sia all’Anac che alla Procura della Repubblica. Sta di fatto, però, che la risposta è giunta solo adesso dall’Anac. Il vero problema, però, è un altro. Il Comune di Brindisi ha tentato più volte di mandar via la stessa Ecologica Pugliese (anche con ordinanze sindacali) ma è sempre intervenuto il tribunale amministrativo a bloccare tutto. E ci ha provato anche con una regolare gara d’appalto che ha prodotto i suoi effetti anche in questo caso dopo provvedimenti giudiziari, per poi naufragare a causa del Durc irregolare della Falzarano.
Oggi, pertanto, il Comune di Brindisi non può far altro che mandar via Ecologica Pugliese (che peraltro sta svolgendo il servizio senza alcun contratto, essendo da lunghissimo tempo scaduta l’efficacia dell’ordinanza sindacale). Per mandar via chi effettua il servizio, però, bisogna trovare un sostituto ed è qui che casca l’asino. L’Amministrazione Comunale, infatti, brancola letteralmente nel buio. La Regione Puglia l’ha letteralmente abbandonata a se stessa (attraverso il presidente Grandaliano), mentre la Falzarano è fuorigioco definitivamente. A questo punto, in attesa di mettere in pista gli strumenti necessari a valutare tempi e modi per dar vita ad una municipalizzata, si possono seguire due strade: dar vita ad una nuova gara biennale oppure procedere con un affidamento diretto. In quest’ultimo caso, però, il criterio di scelta sarà sempre opinabile e quindi è scontato che intervenga il Tar (come è già accaduto più volte in passato).
E’ pur vero, però, che una decisione bisognerà assumerla ed in tempi brevissimi. Esiste il paradosso, infatti, che consiste nel fatto che, in teoria, non essendo legata da alcun contratto, Ecologica Pugliese decida autonomamente di andar via. Ed in quel caso Brindisi sarebbe davvero in ginocchio. Molto più di oggi.
