Ecco la nota di Puglia Popolare:
Sig. Sindaco,
la questione Tari divampa in città, ma se non si affronta preliminarmente la vicenda dei relativi impianti di trattamento (e, se di conseguenza, non si chiude il ciclo dei rifiuti), il costo a carico dei cittadini e del Comune rimarrà sempre elevato.
Nel territorio di Brindisi (tra siti, da un lato, di proprietà e, dall’altro, costruiti con fondi pubblici mirati) insistono impianti di Cdr (quest’ultimo è stato ripulito per l’uso e messo in sicurezza pochi mesi fa: bisognerebbe capire che intenzione ha l’Amministrazione? quello di abbandonarlo di nuovo?)
e di compost (sempre in zona industriale) ed anche di un impiantino di frantumazione di inerti, oltre alla discarica di Autigno ancora non in servizio.
I predetti impianti risultano chiusi da oltre otto anni per varie vicende (anche giudiziarie). Con timidi tentativi, le varie amministrazioni hanno nel tempo cercato di evidenziare alla Regione Puglia la possibilità di rimetterli in uso (occorrendo allo scopo svariati milioni di euro), senza tuttavia avere riscontro nei fatti.
Pertanto, occorre da parte Sua, in qualità di primo cittadino, un’azione forte presso la Regione Puglia e l’Ager (magari anche con il contributo di soggetti privati per un project financing del settore), affinché si possa essere inseriti nell’immediato futuro nel circuito dei finanziamenti stanziati per il ripristino e utilizzo degli impianti di trattamenti di rifiuti urbani.
Tutto ciò, unitamente all’impegno per una buona raccolta differenziata e nella lotta all’evasione, potrà portare nei prossimi anni a una riduzione significativa della Tari e ad avere dei servizi più efficienti per la Città.
La direzione di Puglia Popolare