RICERCATO RAPINA TRE PERSONE, I CARABINIERI LO SCOVANO NASCOSTO NELL’ARMADIO TRA I VESTITI – FOTO

Rapina una vettura, le vittime lo denunciano ai carabinieri descrivendone le fattezze, i militari lo riconoscono in un noto ricercato. Quando vanno nel suo appartamento lo trovano nascosto nell’armadio della stanza da letto tra i vestiti e lo arrestano. Le ricerche sono state condotte e portate a termine dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi che, unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno tratto in arresto, per rapina a mano armata, porto e detenzione di arma comune da sparo, Roberto Leuci, 41enne del luogo L’uomo era già ricercato, ma irreperibile, perché colpito da un’ordinanza di ripristino della custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi lo scorso 17 aprile. Nella serata del 30 aprile, a Brindisi, armato di pistola dopo aver minacciato tre persone tra cui il proprietario, si è impossessato di una Fiat Panda. Immediatezza la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei carabinieri ha diramato le ricerche che hanno consentito alle pattuglie di individuare l’auto rapinata lasciata nel parcheggio di un condominio di Via Aleandro. Dalla descrizione fornita dalle vittime i militari hanno ipotizzato quale autore della rapina il ricercato Leuci residente in quella zona. Pertanto, nella tarda serata del 30 aprile hanno fatto irruzione nell’appartamento dell’uomo scovandolo all’interno dell’armadio della stanza da letto, nascosto tra i vestiti. Lo stesso nell’immediatezza ha ammesso le proprie responsabilità riguardo la rapina della vettura perpetrata poco prima. Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto una borsa a tracolla contenente una pistola modificata con canna idonea a sparare cartucce calibro 6.35 con caricatore con due cartucce del medesimo calibro, un paio di guanti in lattice di colore nero e le chiavi dell’autovettura rapinata. In altra camera, è stato rinvenuto un cappellino maculato simile a quello descritto dalle vittime nel corso della rapina, il tutto sottoposto a sequestro. L’arrestato, già sottoposto agli arresti domiciliari per il reato di estorsione commesso in Catania nel giugno 2014, si era allontanato dal luogo di espiazione della misura cautelare senza la prescritta autorizzazione, e pertanto il Tribunale gli aveva ripristinato la misura cautelare in carcere a cui si era sottratto. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato associato nella Casa Circondariale di Brindisi.

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