RESTANO AGLI ARRESTI I SINDACI DI VILLA CASTELLI E TORCHIAROLO. MISURE ATTENUATE PER LEOBILLA E A. PECERE E REVOCATE PER F. PECERE, NCOLARDI, SELVAGGI E ZACCARIA

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Paola Liaci si è pronunciata in merito alle istanze di revoca delle misure cautelari relative alla vicenda che ha visto coinvolti i sindaci di Torchiarolo Nicola Serinelli e di Villa Castelli Vitantonio Caliandro.

Per Pasquale Leobilla e Angelo Pecere è stata disposta l’attenuazione della misura cautelare (dal carcere ai domiciliari) in quanto entrambi hanno reso ampia confessione, confermando di aver versato denaro ai due primi cittadini, a Velluzzi ed a Zaccaria.

Velluzzi ha protestato la sua buona fede, anche se ha ammesso i fatti come ricostruiti nell’ordinanza, mentre Zaccaria (difeso dall’avv. Massimo Manfreda) ha negato gli addebiti, dichiarando di non aver mai ricevuto alcuna somma di denaro. In ogni caso, l’avv. Manfreda ha sottolineato come all’epoca di commissione dei fatti, Zaccaria era privo della qualifica di pubblico ufficiale. Da qui l’esclusione di un quadro di gravità indiziaria nei suoi confronti.

Per Nicolardi sono cessate le esigenze cautelari in quanto si è dimesso da consigliere e da assessore, così come per Selvaggi.

Il gip, invece, ritiene che Caliandro e Serinelli abbiano addirittura negato l’evidenza. Peraltro, le dimissioni rassegnate da Serinelli non sono ancora irrevocabili. Da qui il rigetto dell’istanza di scarcerazioneper entrambi e per Velluzzi.

 

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