Ecco il comunicato ufficiale dei Carabinieri in merito agli arresti dei due rapinatori della Tabaccheria al Perrino
Il 25 gennaio u.s., alle ore 18.04, una pattuglia dell’Aliquota operativa della Compagnia di Brindisi, in servizio antirapina, apprendeva dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale che poco prima alcuni malviventi avevano tentato di rapinare una gioielleria di Corso Garibaldi, esplodendo un colpo di arma da fuoco all’esterno dell’esercizio commerciale e, forse, ferendo dei passanti.
Dopo pochi minuti, la stessa pattuglia, nel transitare in via Tevere, notava parcheggiata davanti a una tabaccheria, una Fiat Croma con all’interno, seduto alla guida, una persona travisata da passamontagna. I militari, che prontamente giungevano presso l’esercizio commerciale, notavano che all’interno vi erano altre due persone travisate, di cui una armata di fucile, che stavano perpetrando una rapina. Uno dei Carabinieri scendeva dalla vettura, andava a posizionarsi a poca distanza dalla Fiat Croma nel senso di marcia opposto, impugnando la pistola d’ordinanza. Nel frangente i due rapinatori, accortisi della presenza dei Carabinieri, uscivano dal locale abbandonando la refurtiva e tentando di salire a bordo dell’autovettura che li attendeva.
Il militare intimava a gran voce: “alt Carabinieri”; ma il rapinatore armato, per tutta risposta, si voltava verso di lui prendendo la mira e puntandogli il fucile. Il militare, avvertito l’immediato pericolo, con estrema prontezza, esplodeva un colpo con la pistola in dotazione, che attingeva il malvivente di striscio alla tempia. Il rapinatore ferito apriva lo sportello dell’auto, riusciva a gettare all’interno il fucile, senza però riuscire a salire a bordo, poiché il complice partiva ad alta velocità, andando a urtare la fiancata lato guida dell’auto di servizio.
Senza esitazione, due militari bloccavano il malvivente ferito, mentre un terzo carabiniere inseguiva a piedi il terzo rapinatore, anch’egli rimasto a piedi, che stava tentando di guadagnarsi la fuga in una via adiacente. Dopo un inseguimento di circa 500 metri, il malvivente tentava di scavalcare una cancellata, ma perdeva l’equilibrio e veniva bloccato dal militare che lo inseguiva.
I due rapinatori venivano a quel punto identificati in Antonio MANGIULLI, nato Brindisi il 9 giugno 1990, incensurato, il quale a seguito della ferita d’arma da fuoco ricorreva alle cure dell’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi, ove veniva diagnosticato affetto da ferita del cuoio capelluto con prognosi di giorni 15 s.c e piantonato presso la struttura sanitaria, ed Emilio VALENTI, nato a Brindisi il 9 luglio 1992, ivi residente, pregiudicato, per reati specifici (a marzo del 2014 era stato arrestato per rapina aggravata in concorso) associato alla casa circondariale di Brindisi.
Dopo circa mezz’ora l’autovettura utilizzata per la rapina, come accennato una Fiat Croma, risultata provento di furto denunciato il 21 gennaio u.s. a Mesagne, veniva rinvenuta, parzialmente distrutta dalle fiamme, a San Vito Scalo. All’interno della stessa veniva ritrovata l’arma utilizzata dai malfattori, notevolmente danneggiata dalle fiamme. Si tratta di un fucile di una doppietta con canne mozze.
Sul luogo della rapina venivano acquisite le immagini dell’impianto di videosorveglianza dalle quali era possibile ricostruire chiaramente la violenta dinamica dei fatti.