RAPINA A SAN DONACI: LA CASSAFORTE NON SI APRE, SACCHEGGIATE LE CASSE. POSTI DI BLOCCO NELLE VIE DI FUGA

Non sono riusciti a rapinare la cassaforte San Donaci grazie al sistema di apertura temporizzata. Il direttore, nonostante la minaccia dell’arma e la violenza con la quale è stato colpito in testa col calcio della pistola da un dei banditi, non ha potuto aprire la cassaforte sul retro. Lì lo avevano portato i 5 rapinatori che, stamani alle 9, hanno assaltato gli uffici postali di via Rodi, a San Donaci.

A quell’ora l’ufficio era pieno di gente quando, in 5, giunti a bordo di un’Alfa Giulietta, hanno fatto irruzione a volto coperto da calzamaglia, e si sono recati direttamente nell’area della direzione. Sotto la minaccia dell’arma uno dei banditi ha portato il direttore verso la cassaforte, insieme agli altri complici, ma vedendo che questi, nonostante il timore di gravi ripercussioni, non riusciva ad aprirla, hanno deciso di saccheggiare le casse.

Poi sono fuggiti, sempre a bordo dell’auto con la quale erano arrivati. Un’azione fulminea che ha seminato il panico e ha lasciato tramortito il direttore che ha avuto bisogno delle cure mediche. Due ambulanze del 118 sul posto, una di queste ha portato il malcapitato in ospedale, ma non sono state riscontrate ferite gravi.

Sono stati attivati posti di blocco in tutte le vie di fuga possibili: non è escluso che che ad attenderli vi fosse un sesto uomo.

Dai primi racconti, i malviventi erano tutti italiani.

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