Radiologia interventistica, Amati: “Dovevano risolvere problema 45 giorni fa. Ancora nulla. Rimedio attuale stressa Taranto e Lecce, lasciando senza cure i non trasportabili”
Comunicato stampa del Consigliere regionale Fabiano Amati
“Sulla Radiologia interventistica del Perrino di Brindisi ancora nessuna notizia. Eppure dovevano riattivarla e risolvere il problema 45 giorni fa. C’è anzi da dire che il rimedio escogitato, ossia il protocollo per trasportare i malati a Taranto e a Lecce, sta intasando l’attività di quelle province, mettendo a rischio i pazienti di riferimento territoriale. Inoltre, l’espediente escogitato, sempre il famoso protocollo, è contestato da tutti i radiologi interventisti e esperti di emergenza, perché innanzitutto lascia furori dalle prestazioni i pazienti non trasportabili perché instabili.
In poche parole: se un paziente non trasportabile dovesse morire, i burocrati sanitari risponderebbero di omicidio colposo, ai sensi dell’articolo 40, comma 2, del codice penale.
Ma come posso fare a spiegare ai burocrati sanitari che, dietro la carenza di questo servizio, c’è un’intera provincia privata dell’assistenza per una buona parte delle malattie tempo-dipendenti?
Ma come posso fare a spiegare ai burocrati sanitari che la mia battaglia riguarda anche il tentativo di sottrarli da eventuali guai?
Ma quando accadrà che i burocrati avranno l’ambizione di diventare manager non solo sulla carta, mettendo al sicuro i cittadini, l’azienda e anche se stessi?
Eppure non è difficile.
Occorrono due cose: che i burocrati regionali adottino un provvedimento interaziendale, con indennizzo, per portare provvisoriamente a Brindisi qualche radiologo interventista, in grado di formare i radiologi attualmente in servizio o in via d’assunzione; che i burocrati provinciali adottino un atto organizzativo a stralcio, istituendo l’unità operativa complessa, sopprimendone una delle tante inutili in funzione, così da rendere appetibile anche la sede di Brindisi. Ovviamente sono disponibile anche a scrivere gli atti necessari, così da non distoglierli da questioni più importanti e prioritarie. Se ce ne fossero, ovviamente”.