QUESTIONE TAP – ANTONINO (PRI) CHIEDE GLI ATTI PRODOTTI DAL COMMISSARIO PREFETTIZIO

 

In un momento in cui l’argomento TAP sembra essere tornato al centro dell’agenda politica, con autorevoli esponenti dell’Esecutivo che si sono chiaramente pronunciati a favore della realizzazione del gasdotto, dal Presidente del Consiglio CONTE al Ministro dell’Economia TRIA a quello degli Interni SALVINI, ci è sembrato giusto procedere ad una richiesta di ricevere copia della documentazione prodotta dal Comune di Brindisi in materia al fine di comprendere appieno quali e quante autorizzazioni sono state rilasciate dalla Amministrazione Civica all’epoca della gestione commissariale e quali benefici siano previsti per la città di Brindisi.

Tanto sia nell’esercizio delle funzioni ispettive che lo Statuto del Comune di Brindisi pone in capo ai Consiglieri Comunali quanto nel rispetto del Decreto Legislativo n. 195/2005 e della Convenzione di Aarhus in materia di accesso alle informazioni in campo ambientale detenute dalle Autorità pubbliche.

La richiesta è anzitutto finalizzata a accertare eventuali rischi per la salute dei cittadini dalla ricezione del gas all’impianto di trasformazione localizzato in agro di Brindisi, in località MATAGIOLA.

Si tratta di un impianto che già riceve il gas destinato ad alimentare la centrale ENIPOWER di Brindisi e tutte le utenze domestiche del Salento.

La possibilità concreta è che la quantità di gas in entrata nell’impianto di trasformazione possa arrivare complessivamente a 40 miliardi di metri cubi all’anno, esponendo ad un possibile rischio gli abitanti delle zone limitrofe (Sant’Elia ed altre Contrade) per l’eventuale verificarsi di “emissioni fuggitive”.

Ma il secondo obiettivo della richiesta è anche quello di verificare quali benefici sia possibile ottenere per la città ed i suoi abitanti atteso che il gasdotto, se realizzato, attraverserà il nostro territorio per un gran numero di chilometri.

Da uno studio effettuato da Nomisma Energia, infatti, risulta che i benefici derivanti dalla realizzazione del gasdotto in termini di occupati sarebbero di 340 addetti l’anno nella fase di costruzione e 129 occupati l’anno nella fase di gestione.
Viene da chiedersi se e quali quali garanzie si sono ottenute in merito per i lavoratori brindisini prima di rilasciare le autorizzazioni.

Ancora è previsto che il Comune di Melendugno incasserà per tasse locali circa 400 milioni di Euro l’anno. E l’Amministrazione Comunale di Brindisi non avrà diritto ad alcun ristoro?

Infine, TAP si è impegnata a realizzare nella provincia di Lecce investimenti di carattere ambientale e sociale offrendo da subito al Comune di Melendugno un contributo di 5 milioni di Euro per lo studio e la mitigazione del fenomeno della erosione costiera problema che, com’è noto, è comune anche al litorale nord di Brindisi.

Possibile che nulla si sia concordato con TAP almeno da questo punto di vista?

Sono interrogativi cui una Amministrazione nella pienezza dei sui poteri deve saper dare risposte.

Da parte del gruppo repubblicano, una volta acquisita e studiata la documentazione, arriveranno utili suggerimenti per la salvaguardia ambientale e la tutela della salute dei cittadini e per il recupero di una capacità negoziale assolutamente non esercitata al tempo della gestione commissariale.

Cordialità

Gabriele Antonino – capogruppo Pri

 

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