Il quartiere Paradiso è ormai nel degrado dilagante come hanno documentato alcune foto che Brindisitime ha pubblicato in questi giorni. La presa di coscienza dello stato delle cose, da parte di alcuni cittadini, ha fatto sì che lo scorso mese di Febbraio, si sia costituita l’associazione Quartiere Paradiso. Nata dalla volontà e dalla voglia di riscatto di chi ancora crede e vuole vivere un rione che dal punto di vista urbanistico nulla ha da invidiare ad altre zone della città, l’associazione presieduta da Elena D’Amico annovera nel suo Direttivo anche Don Cosimo Zecca parroco della Chiesa di San Nicola. Proprio da lui, dopo atti vandalici ai danni della statua della Madonna in piazza Pirandello, della scuola media Mameli e di altre strutture lasciate in abbandono, è nata l’idea di unirsi per sconfiggere il degrado e battere il senso di rassegnazione e appiattimento di chi, piuttosto che battere i pugni, preferisce sottostare alla situazione. Il quartiere ha spazi sconfinati che potrebbero diventare luoghi di svago per organizzare eventi e radunare tutti gli abitanti del popoloso quartiere. Le difficoltà sono tante e i componenti della neonata associazione ne sono consapevoli, ma sono altrettanto convinti che dal basso possano partire buone idee. Con il parroco e con Remo Palma che insieme a Vincenzo Mione, ora vice presidente hanno voluto e pensato all’Associazione, abbiamo fatto una passeggiata in alcune zone in particolare. Prima fra tutte quella nella quale è situato il Centro di aggregazione giovanile che, ci dicono, funziona molto bene ma che potrebbe offrire ancora di più se, per esempio gli spazi antistanti pieni di erbacce, fossero attrezzati con campi da gioco e recintando una parte per creare un dog park. Don Cosimo lamenta anche lo stato di degrado delle strade e del piazzale antistante la parrocchia. “Quando ci sono celebrazioni importanti quali Prime Comunioni, funerali, quelle in cui il numero di fedeli è importante, si creano situazioni di estremo pericolo perchè le auto non hanno spazi per il parcheggio e perchè il sedime stradale è sconnesso a causa delle radici dei pini. Molti anziani, in più di un’occasione hanno rischiato di cadere”. Ci sono poi casi di totale incuria come quello che vi abbiamo segnalato qualche giorno fa, delle basole rimosse dal lungomare e impietosamente abbandonate in un terreno proprio vicino al centro giovanile e alle spalle della Caserma della Polizia Municipale. Non troppo distante dalla Parrocchia, insiste ancora il vecchio edificio che un tempo ospitava il consultorio e che ora è mèta di tossicodipendenti e luogo dove si consumano atti illegali. L’associazione vorrebbe proprio ripartire dal recupero di questi spazi per restituirli agli abitanti del quartiere. Ripartire coinvolgendo le scuole, insegnando la cultura del rispetto del bene pubblico, della legalità. Far rinascere un quartiere con enormi potenzialità, questo l’obiettivo. Difficile da raggiungere, ma non impossibile. Da un lato i cittadini armati di buona volontà e iniziativa, dall’altro dovrebbero esserci le istituzioni. Forse questo l’ostacolo più difficile…..