Si dimettono assessori, si alzano continuamente le tasse, ma il Comune di Brindisi continua ad essere un colabrodo. Scarsa capacità di riscossione e di far rispettare le regole, disservizi, Tari a livelli stellari per la persistente assenza di impianti (su questo ha grandi colpe Michele Emiliano) e per la disastrosa percentuale di differenziata, mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio dei servizi. Tuttavia, l’Amministrazione comunale continua ad aumentare all’inverosimile la pressione fiscale sui cittadini (operazione iniziata con la sciagurata adesione al predissesto) in maniera inversamente proporzionale alla qualità dei servizi offerti.
Un fallimento totale, che viene rispecchiato anche dai non casuali abbandoni dei vari assessori al Bilancio: il primo, D’Errico, avrebbe voluto una gestione più oculata dei servizi sociali; il secondo, Saponaro, contrario all’aumento di Irpef e tassa d’imbarco aeroportuale. Sta di fatto che il Comune continua a pompare risorse che si perdono tra i rivoli delle inefficienze degli uffici comunali, oramai ridotti all’osso e incapaci di affrontare anche l’ordinaria amministrazione; si ricorderanno le enormi problematiche affrontate dall’Ufficio Tributi. Forse Rossi avrebbe dovuto pensare ad affrontare ed attenuare questo problema a monte, impiegando le risorse nell’assunzione di personale. Ma niente, il corto circuito viene alimentato indefessamente, questa volta rischiando di produrre seri danni anche alla competitività dell’aeroporto, perché l’aumento della tassa d’imbarco aeroportuale rischia di favorire altri aeroporti come quello di Bari e di allontanare le compagnie low cost, con tanti saluti al sogno di trasformare Brindisi in Ibiza. Sogno per il quale, in verità, non si è fatto un bel nulla nel corso di questa sciatta consiliatura.
Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi