La Direzione strategica della Asl Brindisi ha sempre rivolto la massima attenzione alla rete dell’Emergenza-Urgenza, che risente della gravissima carenza di medici e della difficoltà nel reclutamento del personale.
La Asl ha messo in atto tutti gli strumenti previsti dalle norme statali e regionali (come per esempio le prestazioni aggiuntive, remunerate secondo tariffa contrattuale), oltre alle procedure di reclutamento che, tuttavia, non hanno consentito, ad oggi, di adeguare la consistenza organica secondo il Piano triennale del fabbisogno di personale. In ogni caso, si sottolinea che, nonostante la carenza di medici riguardi anche la rete del 118, i pazienti vengono adeguatamente presi in carico rispetto ai loro bisogni assistenziali. La rete del 118, infatti, continua ad assicurare, secondo i livelli normativi previsti, le attività in emergenza.
Pur con mille difficoltà oggettive, le attività nei Pronto soccorso della Asl Brindisi proseguono nel rispetto delle norme e grazie alla disponibilità e allo spirito di abnegazione dei professionisti in servizio. I tre Pronto soccorso sono aperti e funzionanti, secondo quanto previsto dalla programmazione regionale del piano di riordino ospedaliero: Ostuni quale ospedale di base, Francavilla Fontana ospedale di primo livello e Brindisi DEA di secondo livello. Le situazioni di iperafflusso ai Pronto soccorso, spesso non prevedibili, devono essere gestite per grado di complessità, nell’ambito dell’organizzazione interna, attivando progressivamente tutti i diversi livelli di responsabilità per consentire un’ottimale risposta assistenziale.
In riferimento ai recenti fatti di cronaca, l’Azienda ha avviato gli opportuni approfondimenti per le valutazioni del caso: si stigmatizzano, pertanto, giudizi intempestivi, espressi senza la conoscenza di tutti gli atti.
Anche sul fronte territoriale, la Asl rassicura i cittadini che nessun Pta è stato chiuso e, al contempo, si sta lavorando per dare attuazione ai progetti finanziati con il Pnrr che arricchiranno ulteriormente l’offerta assistenziale, attraverso le Case della salute, gli Ospedali di comunità, le Centrali operative, e così via. Tutto questo a testimonianza del complesso lavoro svolto, senza clamori, da tutti i professionisti della Asl, a fronte di allarmismi che minano la percezione da parte dei cittadini e delle istituzioni della qualità dei servizi erogati dall’azienda e gettano discredito sugli operatori sanitari.