Prodotti non sicuri – La Finanza riscontra violazioni in 15 attività commerciali

GDF BRINDISI: CONTROLLI A CONTRASTO DEL COMMERCIO DI PRODOTTI NON
SICURI. 15 TITOLARI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI SONO STATI SEGNALATI PER
VIOLAZIONI AL CODICE DEL CONSUMO.
Al fine di salvaguardare sempre il consumatore finale, nell’ultimo mese, le Fiamme Gialle del Comando
Provinciale Brindisi hanno eseguito, presso alcuni esercizi commerciali della provincia, una serie di controlli
finalizzati al contrasto dell’illecita commercializzazione di prodotti non sicuri e potenzialmente dannosi per la
salute pubblica.
Gli interventi sono stati effettuati nei Comuni di Brindisi, Mesagne, Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni,
Fasano, Oria, Erchie e San Pietro Vernotico ed hanno permesso di individuare e di sottoporre a sequestro
amministrativo, presso 15 esercizi commerciali, oltre 6.000 prodotti, tra i quali cosmetici, accessori per
abbigliamento, giocattoli e prodotti per la casa, risultati non conformi alle previsioni del “Codice del Consumo”.
Tale provvedimento normativo, infatti, raccoglie le principali disposizioni vigenti in materia di tutela dei
consumatori, adottate anche in attuazione della normativa europea, e dispone che ogni prodotto che si trova in
commercio deve avere alcune informazioni minime come la denominazione legale o merceologica del prodotto,
l’identità del produttore, il Paese di origine e/o le indicazioni in lingua italiana, ecc..
Al termine dei necessari approfondimenti investigativi le Fiamme Gialle hanno segnalato alle competenti
Autorità i titolari delle 15 rivendite interessate dai controlli.
Le indagini dei Finanzieri sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e
strutturale della filiera, nonché ad accertare le eventuali violazioni di carattere fiscale.
Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a
garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti
possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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