PPE: A BRINDISI I NODI PIÙ DELICATI DELLE POLITICHE EUROPEE

PPE: A BRINDISI I NODI PIÙ DELICATI DELLE POLITICHE EUROPEE

Lo speciale parterre di un teatro. Speciale per il seminario del gruppo PPE del Comitato europeo delle Regioni, una proiezione a Sud dei lavori di Bruxelles che ha interessato per una mattinata la sede di Brindisi. Candidata da Mauro D’Attis, vicepresidente del gruppo, e scelta in riva al Mediterraneo per uno dei temi portanti delle politiche europee: i trasporti transeuropei (TEN-T). Ospite d’eccezione Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e per la prima volta nella città adriatica in veste ufficiale. I lavori si sono aperti con l’intervento di Mauro D’Attis, che ha sottolineato la necessità di modificare l’articolazione dei cd. “corridoi” alla luce della mutata domanda di mobilità dei Paesi dell’Unione. I trasporti sono il più naturale trasmettitore degli effetti economici, e come tali occorre potenziarne la rete investendo i territori che hanno ancora bisogno di un adeguato impulso alla crescita. Sulla stessa linea il presidente del gruppo PPE Michael Schneider, che ha ricordato come i trasporti siano importanti per l’efficienza dell’economia europea: si prevede infatti che entro il 2050 il trasporto merci crescerà dell’80%, mentre quello passeggeri di oltre il 50%. La crescita presuppone scambi tra Paesi e gli scambi presuppongono trasporti. L’Europa non può farsi trovare impreparata rispetto a un asset così strategico e sinergico. Ha proseguito Santi Giuffrè, che all’assemblea ha portato i saluti della città di Brindisi in qualità di commissario prefettizio. Giuffrè ha auspicato che il porto di Brindisi sia parte integrante di scelte capaci di impattare sul territorio in maniera positiva. Se i trasporti rappresentano un asse strategico per l’Europa lo sono ancor di più per i singoli territori creando un tessuto connettivo sul quale si sviluppano i processi economici. Il focus sul porto è toccato a Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema dell’Adriatico meridionale che comprende i porti di Brindisi, Bari, Monopoli e Manfredonia. Il porto di Brindisi può ritagliarsi un protagonismo costruttivo grazie alla sua naturale connessione con l’area retroportuale e l’Asi, che può offrire un indotto ancor più dimensionato per gli obiettivi di occupazione. Dopo il coffee break l’arrivo in sala di Antonio Tajani, l’ospite dei lavori del PPE che, nel corso di un lungo intervento, ha tracciato la roadmap delle priorità politiche dell’Unione europea. Anzitutto il fenomeno dell’immigrazione clandestina con il problema diffuso dei rifugiati. L’Europa deve saper guardare all’Africa con attenzione, ha detto Tajani, cercando soluzioni strutturali che partano da un presupposto: si tratta di un problema che accomuna tutti. Non è ammissibile, ha aggiunto il numero uno dell’Europarlamento, che se ne facciano carico i singoli territori. Seconda priorità è rappresentata dal terrorismo, un tema tanto drammatico quanto di stretta attualità: l’Unione europea deve rispondere con più collaborazione tra i Paesi a livello di polizia e di intelligence. Tajani auspica per questo la creazione di una FBI europea dovendosi valutare valide contromisure alla incontrollata mobilità delle cellule terroristiche. I terroristi si muovono usando delle coperture, è necessario allora agire con adeguate controcoperture. In ogni caso, è fondamentale condividere le strategie perché solo con la coesione di intenti e di azioni si può sperare di disinnescare il dramma. Terza sfida di Bruxelles è legata alla crescita economica. Qui Tajani è ancora più netto: l’Europa deve superare la cultura del risanamento per mettere in campo una stabile politica per la crescita. Significa sostenere l’industria e le piccole e medie imprese, significa spingere l’agricoltura, il commercio, le libere professioni. Ma significa anche concepire gli investimenti in una logica nuova, slegata dalle scelte che guardano all’immediato. Crescere non significa tamponare i problemi di oggi. Un esempio è dato dalle reti dei trasporti, tema al centro del seminario, che liberano uno straordinario veicolo di contagio della buona economia: solo le infrastrutture efficienti abbattono il costo di produzione delle imprese e il costo energetico.

Insomma, Tajani segna i punti cardinali di un bilancio figlio di scelte politiche, che in buona sostanza non si limiti a distribuire ricchezza. In questo quadro si inserisce a pieno titolo il ruolo delle periferie, con città e regioni che diventano i cerchi concentrici di una filiera che parte dai territori e arriva a Bruxelles.

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