Porto paralizzato. Nel silenzio generale…

Negli ambienti portuali brindisini sono tutti solidali con i lavoratori addetti alla movimentazione del carbone che sono stati licenziati dalla SIR. Ma la solidarietà non può essere confusa con una accettazione della condizione di blocco totale del porto commerciale. Di fatto, da venerdì è tutto fermo e il riferimento è alle navi-merci, così come alle imprese portuali e ai camionisti che quelle merci dovrebbero scaricarle. Fino ad oggi si è evitato qualsiasi incidente perché nessuno ha provato ad entrare comunque a Costa Morena, rispettando il dramma occupazionale degli ormai ex dipendenti della Sir.

Sta di fatto, però, che in banchina sono ferme navi con un carico di zucchero destinato allo zuccherificio, altre piene di rottami in ferro ed altre sono in arrivo con del cippato a bordo. I camion sono centinaia e tutti in attesa di caricare o di scaricare. I costi delle controstallie ricadono sugli armatori, mentre ci sono aziende che rischiano di fermare la propria attività in mancanza di materia prima.

Nei giorni scorsi è stata tentata una mediazione in Confindustria alla presenza dei rappresentanti di Enel e della SIR, ma non ci sono risultati apprezzabili, tanto è vero che la protesta continua ed il porto rimane in una condizione di paralisi totale.

Ed è davvero incomprensibile il fatto che tutto questo accada nel silenzio generale, pur nella consapevolezza che il blocco delle attività portuali rappresenta l’ennesimo drammatico danno per l’economia brindisina.

Un motivo in più per affrontare questa vertenza con il dovuto impegno da parte di tutti, salvaguardando allo stesso tempo le attività portuali. E tutto questo ci si augura prima che il blocco sfoci in forti tensioni sociali.

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no_fumo_torchiarolo

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