Porto – Sequestrate 24 tonnellate di pellet proveniente dall’Est Europa

I Finanzieri del Gruppo di Brindisi, unitamente a funzionari della locale Agenzia delle Dogane e Monopoli, nel corso dei servizi di vigilanza operati all’interno del porto, hanno sequestrato 24.150 chilogrammi di pellet proveniente dall’Est Europa.

L’operazione, inserita nell’ambito dei controlli sui prodotti da riscaldamento di origine e provenienza estera, resisi ancor più stringenti con l’approssimarsi della stagione invernale, ha avuto origine dal fermo di un carico di 1.610 sacchi colmi di biocombustibile provenienti dalla Bulgaria, recanti l’indicazione di conformità agli standard di qualità Enplus, rilevatasi, però, mendace.

Nello specifico, i funzionari doganali e le fiamme gialle brindisine, interpellata l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, licenziataria per l’Italia del citato marchio Enplus di qualità del pellet, al fine di verificarne l’autenticità, appuravano che, alla società speditrice, era stato revocato l’uso dello stesso, con conseguente divieto di commercializzazione del prodotto perché privo dei previsti standard che garantiscono la sostenibilità ambientale e gli alti livelli qualitativi lungo l’intera filiera, dalla produzione alle successive fasi di vendita.

Il pellet in questione, infatti, qualora non sicuro, una volta combusto potrebbe risultare cancerogeno, per via delle polveri liberate nell’atmosfera, oltreché altamente tossico per l’ambiente circostante. Per tale motivo, i verificatori hanno sottoposto a campionamento il prodotto, al fine di verificarne le effettive caratteristiche e l’eventuale pericolosità per la salute pubblica.

Il legale rappresentante della società destinataria della merce è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per violazione degli artt. 515 (frode nell’esercizio del commercio) e 517 (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) del codice penale.

La responsabilità dell’indagato, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti dello stesso vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.

L’operazione eseguita nel capoluogo brindisino testimonia il costante presidio del mercato operato congiuntamente dall’Agenzia Dogane e Monopoli e dalla Guardia di Finanza, a tutela dei consumatori finali e nell’interesse delle imprese che operano nella legalità.

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